Emergenza lavoro: Blutec e Almaviva, crisi annunciate con futuro incerto
Un quadro a tinte fosche per il lavoro in Sicilia con le crisi degli addetti alla grande distribuzione, è di pochi giorni fa la conclusione positiva della vertenza “Spaccio alimentare” con la sigla di un accordo che assorbe tutta la forza lavoro.
Per una buona notizia altre due che preannunciano situazioni sgradevoli con l’annuncio del licenziamento collettivo di 1600 lavoratori del call center “Almaviva contact” e l’altra tegola su Blutec, con un altro sequestro preventivo alla società.
Per Almaviva, si registra la convocazione delle parti al Ministero del Lavoro per il 31 luglio alle ore 14. Sperando che questa volta non vi siano defezioni o improvvisi impegni del ministro, si dovrebbe trovare il bandolo per evitare il licenziamento collettivo dei 1600 lavoratori palermitani.
Per Blutec ancora una volta la situazione si intorbidisce. Un nuovo sequestro per 16 milioni alla società e ai suoi amministratori nell’ambito dell’indagine sulla presunta distrazione di finanziamenti pubblici.
“Siamo preoccupati perché i lavoratori non possono vivere di promesse, servono soluzioni concrete”, dice Antonino Nobile, segretario generale Fim Cisl Palermo Trapani, e Giacomo Raneri, coordinatore Fim Termini Imerese, per i quali “il silenzio delle istituzioni, nazionali e regionali, su questa vertenza e sul futuro di circa mille lavoratori e le loro famiglie è incomprensibile”.
Secondo i due rappresentanti sindacali occorre riaprire il tavolo al Mise e discutere di altri possibili investitori per il rilancio dell’area industriale termitana. E’giunto il momento di aprire a nuove soluzioni industriali con aziende affidabili che sappiano valorizzare la grande professionalità dei lavoratori di Termini Imerese nel settore automotive”. “Ieri la grande protesta dei lavoratori Almaviva – conclude il segretario generale Cisl Palermo Trapani, Leonardo La Piana – oggi il riaccendersi delle ansie e incertezze per i dipendenti Blutec. Il nostro territorio è soffocato da vertenze che coinvolgono migliaia di famiglie e per affrontare le quali serve il coinvolgimento di tutte le istituzioni, da quelle locali a quelle nazionali, perché stiamo vivendo una grave emergenza lavoro che non lascia intravedere speranze per il futuro del nostro tessuto economico”.