Sequestrati beni per oltre sette milioni di euro a un imprenditore edile messinese

Evasione fiscale e truffe all’Ue, la Dia sequestra beni e conti correnti a un imprenditore

Sequestrati beni e conti correnti a Michele Giandalone, 44enne, imprenditore originario di Corleone. Il provvedimento di sequestro è stato emesso dalla sezione Misure di Prevenzione del tribunale, su proposta del direttore della Dia, Giuseppe Governale, e della Dda.

Giandalone sarebbe stato coinvolto in una serie di frodi all’Iva comunitaria nel settore del commercio di auto. Verifiche fiscali svolte dalla Guardia di Finanza sulle sue società hanno inoltre accertato un’evasione di IRES e IVA di quasi 5 milioni di euro, parzialmente recuperati con l’emissione di decreti di sequestro per equivalente, e un debito fiscale di 17 milioni di euro. Il debito con il Fisco non gli aveva impedito di comprare, intestandola ad una sua società, una Porsche Macan.

Il sequestro si basa su accertamenti patrimoniali compiuti dalla Dia per il periodo 1999-2008, basati sul suo bilancio familiare, sul suo tenore di vita e sui flussi finanziari che hanno evidenziato una netta sproporzione con i redditi dichiarati e quindi dimostrato la provenienza illecita dei capitali.

La Dia ha proceduto al sequestro della società “Auto e passioni” s.r.l.; dell’intero capitale sociale e complesso dei beni aziendali della “Chantilly” s.r.l., nonché della “Chantilly 2” s.r.l., con sede legale a Palermo (si tratta dei bar all’interno del centro commerciale di via Ugo La Malfa e all’angolo tra via De Gasperi e via Strasburgo; di una Porsche Macan S del valore di quasi 90mila euro; di un’abitazione e 2 magazzini a Palermo e Corleone; di libretti nominativi ordinari, conti correnti bancari, depositi a risparmio, investimenti assicurativi e rapporti finanziari, tutti direttamente riconducibili a Giandalone o ai suoi familiari, per un valore complessivo in oltre 2 milioni di euro.

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