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Ex Province, De Luca si barrica a Palazzo dei Leoni a Messina: inizierà lo sciopero della fame

Nuovo atto di protesta del sindaco di Messina, Cateno De Luca, che ha deciso di chiudere Palazzo dei Leoni (la sede dell’ex Provincia di Messina) e barricarsi all’interno dell’edificio per cominciare uno sciopero della fame a oltranza. “Siamo alla follia istituzionale, ora basta”, ha scritto De Luca sul suo profilo Facebook.

Il tema della protesta è ancora una volta quello del rischio dissesto per le ex Province: De Luca reputa infatti insufficienti le somme stanziate sinora per “salvare i nove enti di area vasta dell’isola” e chiede “risposte concrete al problema del rischio dissesto”.

Intervenuto in conferenza stampa, ha poi lanciato un attacco all’assessore all’Economia Gaetano Armao: “Se ne deve andare, non è stato corretto nei rapporti istituzionali. Musumeci non inneschi un cortocircuito istituzionale che non ha precedenti nella storia della democrazia siciliana e si concentri per risolvere il problema finanziario. E mi dispiace per il silenzio dell’assessore Grasso: esci e prendi posizione oppure vai anche tu a casa”.

De Luca promette battaglia: “Non mi resta che avviare la dichiarazione di dissesto. Se la città metropolitana di Messina non andrà avanti, nessun altro lo farà. Scriveremo alla Corte dei Conti per chiedere di verificare come si sta lavorando nelle altre città metropolitane”.

In queste ore alla camera dei Deputati si sta discutendo un emendamento per l’assegnazione di 140 milioni di euro per l’anno 2019 sulla base dell’accordo raggiunto tra Stato e Regione attraverso i fondi FSC (Fondo di Sviluppo e Coesione). Per evitare il dissesto finanziario, afferma De Luca, ne servono 350 milioni che aggiunge: “Solo 100 sono destinati alle ex province, i restanti se li prende la regione”.

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