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Fiscalità, Zes e innovazione: le proposte degli industriali siciliani per la ripresa

Gli industriali siciliani hanno preparato un documento di proposte da consegnare al ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, in occasione di un incontro in videoconferenza promosso da Confindustria Catania. Tra gli interventi organici richiesti (“che consentano alle imprese di fronteggiare l’emergenza e di sostenere la ripresa economica della Sicilia”) vi sono: fiscalità compensativa per il Sud; sblocco delle Zone economiche speciali; investimenti per lo sviluppo delle infrastrutture; misure per l’innovazione; incentivi per l’occupazione e per gli investimenti produttivi nel Mezzogiorno; transizione energetica nel quadro del Green New Deal.

“Il tessuto imprenditoriale siciliano – affermano il presidente di Confindustria Catania, Antonello Biriaco, il vicepresidente vicario di Sicindustria, Alessandro Albanese, e il presidente di Confindustria Siracusa, Diego Bivona – vive una fase di crisi che per molte piccole e medie imprese potrebbe significare un punto di non ritorno. In Sicilia il lockdown ha bloccato il 58% delle attività produttive. Nel secondo trimestre del 2020 sono andati in fumo 6 miliardi di euro e 76 mila posti di lavoro. Occorre agire subito e non solo per garantire la sopravvivenza delle imprese con ristori immediati ma per imprimere una svolta alle politiche di coesione territoriale. In tempi certi e con obiettivi definiti si deve ricucire la frattura sociale ed economica che separa Nord e Sud e permettere lo scatto in avanti dell’economia siciliana. Fiscalità compensativa, investimenti infrastrutturali, avvio delle Zone economiche speciali e incentivi mirati alla ripresa degli investimenti produttivi sono i pilastri portanti di una ripartenza possibile della Sicilia”.

Richieste accolte in pieno da Provenzano. Il ministro ha garantito che “le misure previste già nel Piano per il Sud e che stanno funzionando bene, come ad esempio il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali o quelli per la Ricerca e lo sviluppo, saranno mantenuti nel tempo”. Provenzano si è soffermato sulla necessità di dare una governance alle Zes siciliane e di intervenire, più in generale, sulla pubblica amministrazione, oggi troppo debole sia sul versante dell’architettura istituzionale sia su quello delle risorse umane. Il ministro ha quindi posto l’accento sulla necessità, oggi come non mai, di rafforzare le misure antiusura e antiracket perché, ha detto “ne va della libertà d’impresa”.

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