Foibe, è il Giorno del Ricordo. “Necessità di rinnovare la condanna verso ogni crimine”

Il 10 febbraio è il Giorno del Ricordo per le vittime delle foibe. La data prescelta è il giorno in cui, nel 1947, furono firmati i trattati di pace di Parigi, che assegnavano alla Jugoslavia l’Istria, il Quarnaro, la città di Zara con la sua provincia e la maggior parte della Venezia Giulia, in precedenza facenti parte dell’Italia.

Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha dichiarato: “Nella Giornata del ricordo, tardivamente istituita per commemorare gli italiani vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata e degli atroci crimini che nel Dopoguerra furono perpetrati al confine orientale dell’Italia ad opera dei comunisti di Tito, desidero rivolgere un pensiero alle migliaia di vittime di quell’eccidio e alla comunità dei loro familiari ed esuli. Molti di quei profughi, raggiunta la Sicilia, trovarono nella nostra Isola pronta e generosa accoglienza e sicura protezione. Ricordare il loro sacrificio, aggiungere tasselli di luce e verità ad una pagina di storia per troppo tempo confinata a forza nell’oblio – se non nella negazione – risponde, oggi più che mai, non a logiche di contrapposizione ideologica ma alla necessità di rinnovare e consolidare la unanime condanna verso ogni crimine contro l’Umanità”.

Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, dice: “Ricordare il massacro delle Foibe è un atto di umanità perché l’oblio, e ancor peggio il negazionismo, sono disumani. E ritrovarsi in questa piazza è atto di omaggio nei confronti di chi ha subito le violenze dei comunisti di Tito che ritenevano di potere affermare con la violenza la loro supremazia. Essere qui per fare memoria è la conferma del cambiamento di una città che ha scoperto non essere sufficiente la cultura del diritto ma che cerca, ogni giorno, di rispettare i diritti di ogni persona. Troppe volte le leggi sono in contrasto con i diritti. E abbiamo una Costituzione repubblicana, nata dall’antifascismo, che ci autorizza ad affermare i diritti contro le leggi disumane. E’ un cambiamento profondo, lo stesso portato avanti dall’Unione europea, straordinario esempio di un’unione di minoranze. Oggi fare memoria delle minoranze è un inno all’Europa che ha saputo superare non solo i confini degli stati ma anche la logica delle maggioranze. La Costituzione repubblicana e l’Unione europea sono la garanzia migliore, nel cammino della città di Palermo, che ha cercato di andare oltre la legge affermando il rispetto dei diritti”.

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