Forello e il voto dei M5S su Salvini: “Mutazione genetica inaccettabile, serve confronto”
Il voto degli attivisti del M5S sulla piattaforma Rousseau per dare il proprio giudizio sulla posizione da assumere nei confronti di Matteo Salvini (il caso politico-giudiziario della nave Diciotti) è sempre più oggetto di commenti. Da più parti sono arrivate critiche aspre ma fanno più rumore le valutazioni “interne” come quella di Ugo Forello, ex candidato sindaco di Palermo per il M5S, ma da qualche tempo meno “allineato” alle decisioni del vertice.
Forello ha diffuso una nota per sottolineare che le consultazioni non s sarebbero dovute neanche fare “considerato che nel nostro programma elettorale era previsto espressamente l’abrogazione di tutte le ‘prerogative parlamentari che oggi sottraggono deputati, senatori e ministri dall’applicazione della giustizia e alle regole che valgono per tutti i cittadini’ e quindi anche di quella prevista dall’articolo 96 della Costituzione”
Secondo Forello, comunque, il risultato è sorprendente. “Oltre il 40% dei voti, nonostante la costruzione tendenziosa ed errata del quesito, nonostante l’indirizzo e le pressioni espresse dai vertici del movimento, hanno difeso uno dei principi fondamentali per cui i 5 stelle sono nati”.
“Paola Nugnes, Elena Fattori, il Presidente Roberto Fico, i sindaci Raggi, Appendino e Nogarin e tantissimi altri portavoce nazionali e locali rappresentano oggi la vera e genuina faccia dei 5 Stelle – aggiunge Forello -. Non é più il momento di restare in silenzio, ma bisogna fare sentire la propria voce. È necessario aprire un confronto schietto dentro il Movimento perché la conduzione del capo politico e dei vertici ha portato ad una mutazione genetica che non è più accettabile. Per questo, in direzione ostinata e contraria, continuerò a lottare dentro il Movimento 5 stelle con tutti i portavoce, gli attivisti e gli elettori che sono e rimangono ancora fedeli al principio di uguaglianza fra cittadini e politici, al rispetto e tutela dei diritti fondamentali della persona e all’idea di una cultura e una società fondata sulla fiducia e sull’empatia piuttosto che sulla paura”.