Formazione di alta qualità, intesa tra Università di Pittsburgh e gli atenei siciliani
Cinque anni di collaborazione tra l’Università di Pittsburgh e gli atenei di Palermo, Catania, Messina e la Kore di Enna. Lo stabilisce il protocollo d’intesa, firmato stamane a Palazzo d’Orleans, che si inserisce nell’Accordo quadro decennale che la Regione lo scorso dicembre ha rinnovato con l’Ismett, l’Istituto mediterraneo dei trapianti e terapie di alta specializzazione di Palermo e che prevede tra gli altri, progetti di ricerca comuni, alta formazione, condivisione di esperienze innovative di insegnamento, scambio di docenti, studenti e ricercatori.
Il protocollo è stato sottoscritto da Patrick Gallagher, rettore dell’Università americana, e dai rettori siciliani Fabrizio Micari (Palermo), Francesco Basile (Catania), Salvatore Cuzzocrea (Messina) e Giovanni Puglisi (Enna), alla presenza del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, dell’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza e del presidente di Upmc International Charles Bogosta. In sala, tra gli altri, anche il presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gianfranco Miccichè, gli assessori alla Formazione e alle Attività Produttive Roberto Lagalla e Mimmo Turano, oltre ai rappresentanti dell’Ismett di Palermo.
Il documento prevede la collaborazione nei settori dell’istruzione e della ricerca, con scambio di pubblicazioni accademiche e di tecniche di insegnamento; la programmazione di corsi, l’organizzazione di seminari e conferenze. Il progetto che impiegherà un investimento complessivo di 100 milioni di euro, per un aumento dei posti letto di quasi il 50 per cento (da 78 a 114) e almeno il 3 per cento del budget da destinare alla formazione del personale sanitario regionale.
Secondo il Presidente della Regione, Nello Musumeci “con questo importante protocollo la Sicilia si proietta oltre oceano, riaffermando il valore della ricerca, dello scambio di competenze, del confronto tra saperi, all’insegna del diritto alla salute e della centralità del paziente. La Sicilia si apre in questo modo al confronto con esperienze qualificate e riconosciute a livello internazionale, con grandi opportunità per i giovani ricercatori e in un connubio consolidato con Ismett, fiore all’occhiello della sanità siciliana”.
L’assessore alla Salute, Ruggero Razza, ha evidenziato “il consolidamento di un rapporto strategico con l’Ismett che guarda al futuro consentendo un’attività di programmazione e il raggiungimento di traguardi considerevoli. E’ nota l’operazione che punta a far rientrare nell’Isola tanti siciliani che al momento sono all’estero. E in questo senso, il Protocollo odierno dà la possibilità a tanti professionisti di tornare a lavorare qui e ai giovani di andare a perfezionare la formazione negli Stati uniti”.
Patrick Gallagher e Charles Bogosta hanno riaffermato !il significato di una collaborazione che nasce nella consapevolezza dei grandi vantaggi che possono derivare da un confronto tra eccellenze nel settore della sanità!.
Il rettore di Catania, Francesco Basile, ha indicato “l’importante scenario che si viene a realizzare con questa esperienza che offre ampi spazi di miglioramento e di progresso, nella centralità del paziente e del servizio essenziale delle prestazioni sanitarie”.
Giovanni Puglisi della Kore di Enna ha voluto manifestare “gratitudine e soddisfazione per l’alto valore di un documento che ribadisce la funzione ineliminabile della ricerca di qualità”.
Per Salvatore Cuzzocrea, rettore dell’ateneo di Messina, «quella odierna è una iniziativa molto importante perché riconosce il valore del confronto con altre realtà accademiche in una prospettiva di crescita comune”.
Fabrizio Micari, rettore dell’ateneo palermitano, infine, ha evidenziato “il significato di una cooperazione internazionale di alto livello che consentirà uno scambio continuo di esperienze e di metodiche”.