Giarre: Massimo Milani e Gino Campanella sposi dopo 40 anni di lotta per i diritti Lgbt+
Massimo Milani e Gino Campanella finalmente sposi. Dopo aver fondato Arcigay a Palermo nel 1980 (e un primo matrimonio simbolico in piazza Pretoria a Palermo nel 1993), Massimo e Gino Campanella detto “lo voglio” nella sala degli Specchi del palazzo di Città di Giarre (Ct) a mezzogiorno di sabato 31 ottobre 2020.
La scelta della data e della località catanese non è affatto casuale: il 31 ottobre di 40 anni fa, proprio a Giarre, venivano assassinati Giorgio e Toni, due giovani fidanzati. Al termine della cerimonia Massimo e Gino hanno portato uno dei bouquet proprio al cimitero di Giarre, lasciandolo in dono per Giorgio e Toni, vittime di feroce omofobia e vile omertà nell’Italia degli anni Ottanta e (loro malgrado) scintilla che accese il fuoco del movimento Lgbt+.
Trenta i presenti nella sala degli Specchi, a causa delle restrizioni in contrasto al contagio da Covid19, tra attivisti e attiviste di tutta Italia c’è il sindaco di Giarre Angelo D’Anna in veste di celebrante, due anime del Palermo Pride, Luigi Carollo e Mirko Pace, la storica compagna di Nino Gennaro Maria Di Carlo, l’ex presidente di Arcigay nazionale Paolo Patané. Insieme a loro Dario Accolla, Nicola Bellucci, Claudia Brunetto, Giulia Cancilla, Genny Carlino, Renzo Conti, Tiziana D’Anna, Pietro Di Noto, Giuseppe di Salvo, Maria Angela Fatta, Virginie Flachet, Paolo Mannina, Vincenzo Musella, Eugenia Nicolosi, Marta Occhipinti, Maria Cristina Onorati, Fulvio Perna, Marcello Pupella, Giuliano Rocca, Valerio Strati e Valentina Troncato. Agli invitati e alle invitate sono stati donati in ringraziamento dei confetti avvolti in piccole bustine donate dalla Sartoria Sociale di Palermo.
L’abito da sposa, disegnato e donato da Morena Fanny Raimondo, ha una gonna con strascico e una giacca a taglio smoking rivisitato e arricchito di due interventi a cura di ilovetaboo che ha decorato un rever della giacca con la scritta “O si è felici o si è complici”, titolo di uno spettacolo di Nino Gennaro nonché testo più volte portato in scena e in piazza da Arcigay Palermo e ispirazione per diversi eventi politici e teatrali tra cui un reading dell’attore e regista Massimo Verdastro, presente in sala in qualità di testimone insieme all’attivista Lorenzo Canale. Sull’altro rever invece la scritta “Giorgio e Toni”, in tributo ai due giovani fidanzati assassinati.
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