Gibellina, Miccichè e Musumeci in visita al “Cretto di Burri”: si pensa a riqualificare la zona
Il rilancio della zona di Gibellina vecchia e del “Cretto di Burri” è stato al centro dell’attenzione dei massimi vertici della politica siciliana. Il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè e il presidente della Regione Nello Musumeci hanno effettuato un sopralluogo nella zona, insieme al sindaco di Gibellina Salvatore Sutera e al capo della Protezione civile regionale Salvo Cocina.
Obiettivo della Regione è l’avvio di un’opera di riqualificazione della zona, per consentire anche una maggiore fruibilità del “monumento” realizzato nel luogo in cui sorgeva la città vecchia di Gibellina, completamente distrutta nel 1968 dal terremoto del Belice.
L’opera di Alberto Burri, iniziata negli anni 80 ma ultimata soltanto nel 2015 rappresenta un’opera artistica monumentale che sorge proprio sulle rovine della città distrutta e che è stata pensata per ricordare la tragedia di mezzo secolo fa.
“A dicembre – ha commentato Musumeci – abbiamo deliberato un elenco di 25 interventi per salvaguardare beni culturali e di emergenze architettoniche su cui intervenire, fra cui il “Cretto di Burri”. Un’opera di grande originalità che rimane ancora da completare per assicurare l’accessibilità al monumento, per la riqualificazione dell’area, per l’impianto di illuminazione e per i servizi essenziali da garantire ai visitatori oltre a una efficace campagna pubblicitaria nazionale”.
Più in generale la Regione guardo allo sviluppo di tutta la Valle del Belice e difatti la delegazione è stata anche a Poggioreale dove insieme al sindaco Mimmo Cangelosi, si è guardato al progetto di trasformare il vecchio centro abitato di Poggioreale, distrutto dal terremoto del ’68, in una sorta di “laboratorio” a cielo aperto per gli studiosi di sismologia e dei tecnici del settore.
Il presidente della Regione e il sindaco Cangelosi si sono dati appuntamento nei prossimi giorni per mettere a punto il cronoprogramma delle procedure amministrative, da verificare con altri enti ed istituzioni per eventuali ostacoli normativi, e per regolamentare l’iniziativa. Il progetto e le risorse necessarie sarebbero a carico della Regione Siciliana che conta di coinvolgere, nella fase gestionale, anche il dipartimento nazionale di Protezione civile, il ministero dell’Università e della ricerca e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
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