Giornata in ricordo di tutte le vittime di mafia, Musumeci: “Mai abbassare la guardia”
Il 21 marzo è la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Dal 1996, ogni anno in una città diversa, vengono commemorati tutti i nomi di tutte le vittime di mafia. L’intento è quello di elencare i nomi e i cognomi come fosse un lunghissimo rosario civile, che li faccia rivivere nel ricordo di chi rimane, e lotta anche per loro contro ogni forma di mafia.
Nello Musumeci, presidente della Regione Siciliana – “Se in Sicilia fosse stata apposta una pietra d’inciampo, per ciascuna delle vittime di mafia, avremmo una strada lunga chilometri a ricordare quanto doloroso sia stato e continua ad essere il cammino per combattere Cosa nostra e riaffermare la legalità. Il nostro impegno è quotidiano e concreto in questa battaglia che deve imporre a ciascuno di noi di non abbassare mai la guardia contro ogni tipo di malaffare, in tutti i giorni dell’anno”.
Gianfranco Micciché, presidente dell’Assemblea regionale siciliana: “”Per non dimenticare le vittime ed estirpare le mafie, bisogna combattere contro la mentalità mafiosa, l’arroganza, l’opportunismo, la corruzione: insomma, bisogna lavorare affinchè prevalga la cultura della legalità”.
Leoluca Orlando, sindaco di Palermo – “Oggi ricordiamo tutte le vittime innocenti delle mafie. Ricordarle è segno di civiltà, ma significa anche rinnovare l’impegno per la ricerca della verità e della giustizia per quanti quella verità e quella giustizia non le hanno ancora avute”.
Giuseppe Antoci, presidente Onorario della Fondazione Caponnetto e vittima di un attentato mafioso a maggio 2016; salvato grazie all’intervento armato dei poliziotti di scorta – “Lotta alla mafia sia impegno costante e priorità per il nostro Paese”.
Carmelo Miceli, deputato siciliano del Pd e membro delle commissioni Giustizia e Antimafia – “La Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, promossa da Libera, non è una celebrazione fine a se stessa ma un invito a diffondere, giorno dopo giorno, la cultura della legalità. I nostri giovani hanno diritto alla speranza, ad un futuro libero dalle mafie. E a questo diritto deve corrispondere un obbligo solenne, un impegno imprescindibile di chi ricopre ruoli istituzionali a non consentire quelle commistioni e zone grigie in cui la criminalità organizzata ha piantato e continua a piantare le sue radici”.
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