Gianfranco Miccichè, presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, ha commentato la presenza del suo nome tra gli indagati nell’inchiesta giudiziaria relativa alla società Girgenti Acque, gestore del servizio idrico integrato per la provincia di Agrigento.
“Non ho nessuna preoccupazione, è una vicenda che ho chiarito già quando mi sono candidato – afferma – . L’indagine riguarderebbe un finanziamento illecito in campagna elettorale, ma quando mi sono candidato ho consegnato tutte le carte all’Ars e lì risultano tutti i contributi che ho ricevuto, tra cui anche questo. Da parte mia è stato fatto tutto quello che andava fatto”.
Tra gli indagati c’è anche Francesco Scoma, deputato di Italia Viva. “Mi dispiace che anche lui sia indagato in qualcosa in cui non c’entra niente, per la sua pignoleria – dice Miccichè – . Era il mio mandatario elettorale e per fortuna che c’era lui che ha consegnato tutti i documenti”.
Lo stesso Scoma ha commentato l’inchiesta: “Apprendo dopo 4 anni di indagine di essere indagato per non avere commesso nulla. La documentazione contestata era disponibile già da 4 anni presso l’Assemblea Regionale Siciliana, presentata come previsto dai regolamenti. Bastava che in questi anni qualcuno mi chiedesse di produrre le copie. Confido nella magistratura e nel suo operato, ma non posso andare nel tritacarne mediatico non avendo nessuna responsabilità”.
INCHIESTA SULLA GOVERNANCE DI GIRGENTI ACQUE
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Girgenti acque, Miccichè e Scoma: “Indagati per non aver commesso nulla”
Gianfranco Miccichè, presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, ha commentato la presenza del suo nome tra gli indagati nell’inchiesta giudiziaria relativa alla società Girgenti Acque, gestore del servizio idrico integrato per la provincia di Agrigento.
“Non ho nessuna preoccupazione, è una vicenda che ho chiarito già quando mi sono candidato – afferma – . L’indagine riguarderebbe un finanziamento illecito in campagna elettorale, ma quando mi sono candidato ho consegnato tutte le carte all’Ars e lì risultano tutti i contributi che ho ricevuto, tra cui anche questo. Da parte mia è stato fatto tutto quello che andava fatto”.
Tra gli indagati c’è anche Francesco Scoma, deputato di Italia Viva. “Mi dispiace che anche lui sia indagato in qualcosa in cui non c’entra niente, per la sua pignoleria – dice Miccichè – . Era il mio mandatario elettorale e per fortuna che c’era lui che ha consegnato tutti i documenti”.
Lo stesso Scoma ha commentato l’inchiesta: “Apprendo dopo 4 anni di indagine di essere indagato per non avere commesso nulla. La documentazione contestata era disponibile già da 4 anni presso l’Assemblea Regionale Siciliana, presentata come previsto dai regolamenti. Bastava che in questi anni qualcuno mi chiedesse di produrre le copie. Confido nella magistratura e nel suo operato, ma non posso andare nel tritacarne mediatico non avendo nessuna responsabilità”.
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