Giunta senza donne, Di Dio (Confcommercio): “Superare questo deficit di democrazia”

Un invito a “porre in essere le azioni e le iniziative più conducenti al fine di realizzare l’equilibrio di genere nella composizione della Giunta regionale della Sicilia”. A rivolgerlo con una lettera alla Consigliera regionale di parità, Margherita Ferro, è Patrizia Di Dio, presidente nazionale e per la provincia di Palermo del Gruppo Terziario Donna di Confcommercio, l’organizzazione rappresentativa delle imprenditrici, lavoratrici autonome e professioniste associate a Confcommercio.

Patrizia Di Dio rileva come la nuova Giunta, senza nemmeno una donna dopo la sostituzione di Bernardette Grasso, è “in dispregio degli articoli 3, 51 e 117 della Costituzione”, norme con carattere precettivo che in Sicilia sono richiamate dall’articolo 9 dello Statuto della Regione siciliana”.

“Appare palese e incomprensibile – scrive la Di Dio – anche il contrasto tra l’iniziativa del presidente della Regione Musumeci e il chiaro principio dell’equilibrio tra i generi dettato dall’articolo 3 della L.R. 28 ottobre 2020 n. 26, ai sensi del quale la nomina degli assessori deve essere effettuata “assicurando che ogni genere sia rappresentato in misura non inferiore a un terzo”, norma che sebbene formalmente in vigore dalla prossima legislatura “testimonia la volontà da parte del legislatore regionale di aderire ai principi”.

“Pretendiamo – aggiunge la Di Dio – il superamento di questo intollerabile “deficit di democrazia”. La scarsa presenza di donne ai vari livelli e nella “governance” di una Regione è anzitutto una questione culturale e di civiltà e pone un problema di legittimità dei risultati perché non tiene conto degli interessi e delle esigenze di tutta la popolazione nel suo complesso. Da imprenditrici chiediamo una proporzionata presenza delle donne – che sono il 52% della popolazione -, requisito fondante di una società moderna e avanzata che deve essere garantita da pari opportunità di rappresentanza di donne e uomini in tutti i luoghi di decisione”.

“La democrazia paritaria non è un tema che “riguarda le donne” o “per le donne”, ma è un tema di democrazia che riguarda tutti, uomini e donne. Per quello che ci riguarda riteniamo sia anche un’esigenza ed un’opportunità economica, ancora più urgente per la crisi senza precedenti che stiamo attraversando. Indispensabile porre in essere soluzioni alla crisi epocale anche grazie ad una piena rappresentazione della società, che non può fare a meno della competenza femminile, indispensabile per la rinascita economica delle aziende e della Regione. Le donne danno il proprio contributo ogni giorno, a tutti i livelli della società, nelle imprese e nel lavoro: non è più ammissibile non avere adeguata e proporzionale rappresentanza negli organi decisionali”.

“Non siamo più disposte – conclude la Di Dio – a consentire situazioni di illegittimità in tema di democrazia paritaria e mancata valorizzazione del potenziale femminile. Sappiamo tutti che ci attendono sfide drammatiche e complesse e a maggior ragione in questo scenario, il contributo delle donne è di vitale importanza. Fare a meno della componente femminile significherebbe pensare di poter uscire da questa crisi camminando su una gamba sola e noi proprio non possiamo permettercelo”.

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