Giunta regionale senza donne? Musumeci assicura: “Solo un fatto momentaneo”

L’assenza di una rappresentanza femminile nella Giunta del governo regionale sta facendo discutere e altre polemiche ancora si solleveranno nei prossimi giorni. Musumeci, che ha ratificato l’ingresso in Giunta dei nuovi assessori Toni Scilla e Marco Zambuto (LEGGI QUI I DETTAGLI) al posto di Edy Bandiera e Bernardette Grasso (unica donna), si affretta a circoscrivere il fatto come una cosa momentanea e dice di aver sollecitato già le forze politiche a far sì che la parità di genere sia praticata e non solo predicata.

“Sono un convinto assertore del valore che la donna rappresenta anche nella politica – dice Musumeci -. E sono d’accordo con chi reputa il sistema delle “quote” una sorta di recinto che spesso penalizza il merito e, a volte, legittima l’ipocrisia. L’assenza di rappresentanza femminile nella Giunta di governo, a seguito della sostituzione dei due assessori (di cui una donna) richiesta da Forza Italia, è solo momentanea”.

“Ho chiesto alle forze politiche della coalizione di far sì che la parità di genere sia non solo predicata ma anche praticata. Mi attendo, quindi, già a breve atti e scelte consequenziali. Ma il tema ripropone – inutile nasconderlo – l’insoluto problema della selezione della classe dirigente politica in Sicilia. Siamo ancora lontani dagli obiettivi per realizzare pienamente un sistema di pari opportunità, nel quale fermamente credo”.

“Così come è altrettanto noto – ma a quanto pare è utile ricordarlo – che, quando alla Regione ho compiuto scelte di mia esclusiva competenza, ho sempre preferito la concretezza ed il valore aggiunto femminile: il segretario generale, il capo Gabinetto, il capo Segreteria particolare, il portavoce, il responsabile anticorruzione, i direttori generali strategici sono tutte donne, ma soprattutto competenti. Con la prossima legislatura regionale, entra in vigore la riforma proposta e votata dall’attuale Assemblea, che renderà “rosa” almeno un terzo della Giunta. Ed è questa la vera scommessa che i Partiti in Sicilia debbono saper vincere, dimostrando, oltre la logica dei numeri, la volontà e la capacità di saper formare e selezionare una nuova classe dirigente, senza più penalizzazioni”.

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