Giuseppe Fava veniva ucciso dalla mafia 37 anni fa: “Le sue idee sono ancora vive”

Il 5 gennaio del 1984 (trentasette anni fa) veniva assassinato dalla mafia Giuseppe Fava. Scrittore, giornalista e drammaturgo, Fava venne ucciso di sera, a Catania, dopo essere uscito dalla redazione (era diventato da poco più di un anno direttore della rivista I Siciliani): inizialmente venne etichettato come delitto passionale o per motivi economici, ma col passare degli anni i processi e le relative condanne confermarono la pista del delitto di mafia.

Oggi alle 17 l’amministrazione comunale di Catania con una propria rappresentanza istituzionale deporrà un mazzo di fiori sul luogo dell’omicidio (mentre online si svolgeranno svariati eventi in memoria di Giuseppe Fava).

Il sindaco Pogliese ha affermato: “Con immutata e sincera partecipazione emotiva, 37 anni dopo, viene ricordata l’uccisione per mano mafiosa di un valoroso giornalista e intellettuale, libero da condizionamenti nella denuncia del malaffare e delle influenze negative della criminalità organizzata nel tessuto produttivo e istituzionale. Le coraggiose idee di Giuseppe Fava sono ancora vive nei cuori dei siciliani e dei catanesi onesti che non si arrendono alle prevaricazioni della violenza: l’omaggio perenne ad un sacrificio estremo che segna ancora la linea dell’impegno sociale e civile di chi auspica una terra finalmente liberata dalla mala pianta della mafia”.

Leoluca Orlando, sindaco di Palermo: “Ancora una volta, doverosamente ricordiamo Pippo Fava che, negli anni bui della politica e dell’informazione in Sicilia, è stato protagonista di professionismo, indipendenza ed umanità con coraggio e lucida capacità di analisi che hanno lasciato il segno non soltanto nella nostra regione. Ancora oggi la sua storia e il suo lavoro sono da esempio per tanti professionisti dell’informazione e per tutti coloro che combattono ogni forma di illegalità”.

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