Graviano: “Ho incontrato tre volte Berlusconi da latitante”. Ghedini: “Diffamazione”

“Ho incontrato tre volte a Milano Silvio Berlusconi mentre ero latitante”. Ad affermarlo è il boss di Cosa nostra Giuseppe Graviano, già condannato all’ergastolo, nel corso della propria deposizione in videoconferenza nel processo “‘ndrangheta stragista”, in cui è imputato, in corso a Reggio Calabria. Affermazioni che hanno scatenato la durissima reazione dell’avvocato di Berlusconi, Niccolò Ghedini, che le ha definite “sconnesse dalla realtà nonché palesemente diffamatorie”. 

Rispondendo alle domande del procuratore aggiunto di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo, Graviano sostiene che il nonno materno Filippo Quartararo, un facoltoso commerciante di frutta e verdura, “era in contatto con Berlusconi” e che “l’incontro con Silvio Berlusconi avvenne nel 1983 all’hotel Quark”, con il nonno e il cugino Salvatore presenti. I soldi dei Graviano, secondo quanto affermato dal boss, sarebbero finiti anche nella realizzazione di “Milano 3” e “la nostra idea – dice Graviano – era di legalizzare la situazione per far emergere i finanziatori nella società immobiliare di Berlusconi in cui c’era mio nonno, perché i loro nomi apparivano solo su una scrittura privata che ha in mano mio cugino Salvo”. Graviano ha anche parlato del regalo di un appartamento da parte di Berlusconi al cugino per motivi privati.

LA REAZIONE DEI LEGALI DI BERLUSCONI

Niccolò Ghedini è durissimo contro Graviano: “Le dichiarazioni rese quest’oggi da Giuseppe Graviano sono totalmente e platealmente destituite di ogni fondamento. Si osservi che Graviano nega ogni sua responsabilità pur a fronte di molteplici sentenze passate in giudicato che lo hanno condannato a plurimi ergastoli per gravissimi delitti”.

“Dopo 26 anni ininterrotti di carcerazione – prosegue Ghedini – improvvisamente il signor Graviano rende dichiarazioni chiaramente finalizzate ad ottenere benefici processuali o carcerari inventando incontri, cifre ed episodi inverosimili ed inveritieri. Si comprende, fra l’altro, perfettamente l’astio profondo nei confronti del Presidente Berlusconi per tutte le leggi promulgate dai suoi governi proprio contro la mafia. Ovviamente saranno esperite tutte le azioni del caso avanti l’autorità giudiziaria”.

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