Green pass e medici di famiglia, è scontro: “Mortificante e sottrae tempo ai pazienti”

“Mortificante”. Così la Fimmg (la federazione italiana dei medici di famiglia) protesta per l’inclusione dei medici di famiglia come soggetti abilitati alla elaborazione del green pass Covid 19 come modalità alternativa a quella digitale (QUI i dettagli). In tal senso, la Segreteria Nazionale FIMMG ha scelto di riunirsi in maniera permanente per elaborare una proposta di cambiamento che faccia sintesi “di tutte le progettualità finora proposte e rimaste inascoltate”.

“Al presidente Mario Draghi – si legge in una nota – chiediamo, come si possa da un lato demandare compiti che valorizzano la massima professionalità ai medici di medicina generale, considerandoli, a nostro avviso “finalmente”, responsabili e portatori di ruolo verso l’orientamento del cittadino/paziente sul mix vaccinale dopo il pasticcio AstraZeneca, creato dagli stessi esperti che oggi suggeriscono forse la soluzione del coinvolgimento nel green pass dei medici di famiglia; mentre dall’altro li si vuole costringere ad occupare la gran parte del tempo a fare fotocopie e facendoli apparire ai cittadini dei meri impiegati”.

“È evidente che chi ha elaborato questi consigli non ha chiaro il punto della questione: oggi l’accesso agli studi è regolato da criteri che evitano l’affollamento grazie ad un sistema basato su prenotazioni che già vanno ben oltre i normali orari di lavoro. Il medico di famiglia che dovrà fare? Dovrà prenotare gli accessi dei pazienti per la stampa del codice green pass reso ope legis un atto medico e ritardare ai pazienti in accesso per problemi assistenziali? Ridicolo. Non ha senso. A meno che non ci sia la volontà di attuare un progetto che continui a passare alla popolazione il messaggio di inefficacia di questo servizio, ancora oggi tra i più graditi del SSN, per favorire progetti di finta dipendenza o di accreditamento che favoriscano una privatizzazione del servizio di cure primarie con annessi e connessi. Progetti, e lo spiegheremo con chiarezza ai cittadini nei nostri ambulatori, che non crediamo valorizzino gli interessi individuali e di scelta del cittadino italiano sulla sua salute”.

“Confidiamo nella sensibilità più volte dimostrata nei nostri confronti del Ministro Roberto Speranza, anche con scelte personali sulla sua salute dimostrate nei fatti, – conclude la Segreteria Nazionale FIMMG – perché questo grido d’allarme non venga strumentalizzato come un “No” della medicina generale, ma che sia riconosciuto come la legittima aspettativa di chi fa, dell’assistenza nell’interesse dei cittadini, il proprio obiettivo. Anche in dura contrapposizione ad un insieme di soggetti che vuole solo la scomparsa o annichilimento della medicina generale”.

Silvestro Scotti, segretario generale, ribadisce: “Non accetteremo una visione della medicina generale di carattere “impiegatizio”, una medicina generale che si vorrebbe costringere a sottrarre altro tempo all’assistenza dei pazienti per adempiere a funzioni amministrative che nulla hanno a che fare con la pratica medica. Un compito che mortifica la professionalità di un medico ma che soprattutto andrebbe a gravare un’attività di studio già molto complessa per la gestione ordinaria del virus e la necessaria presa in carico delle cronicità che, forse qualcuno lo dimentica, è determinante in termini di salute”.

IL BOLLETTINO DELLA SICILIA DEL 19 GIUGNO 2021

IL BOLLETTINO NAZIONALE DEL 19 GIUGNO 2021

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