I “capricci” della politica e il “gioco dell’oca” del centrodestra siciliano
La piccata risposta di DiventeràBellissima al presidente dell’Ars Gianfranco Micciché è solo l’ultimo piccolo capitolo di una storia fin troppo lunga, quella che dovrebbe raccontare una faticosa intesa nel centrodestra in vista delle scadenze elettorali del 2022 e che invece non trova ancora un degno finale.
“Musumeci pensa solo a governare e a rappresentare la Sicilia con orgoglio. E i sondaggi confermano il gradimento del lavoro fino ad oggi fatto da Musumeci e dai suoi assessori. I capricci li lasciamo al commissario regionale di Forza Italia o al Presidente dell’Assemblea? A noi interessa tornare a vincere con il centrodestra per continuare a dare risposte ai siciliani”.
Il coordinamento del movimento musumeciano rintuzza così gli attacchi del presidente dell’Ars che attribuisce a Musumeci, e alla sua volontà di ricandidarsi alla Regione, la causa principale della mancata “quadra”. In realtà la storia è molto intricata, fatta di incontri più o meno riservati, di appuntamenti mancati, di ambizioni personali e di scelte complicate.
La voglia di legare le elezioni regionali a quelle di Palermo e Messina (e forse anche Catania) complica le decisioni. Miccichè spinge ancora per Francesco Cascio candidato sindaco di Palermo, sperando che la Lega (che punta su Francesco Scoma) faccia un passo indietro. Nel centrodestra sono ancora “solide” le candidature di Roberto Lagalla (non orientato a fare passi indietro), di Totò Lentini (espressione degli autonomisti di Raffaele Lombardo) e di Carolina Varchi che è la “prediletta” del leader nazionale di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
Cinque candidature – anche a volerle considerare empiricamente una sorta di “primarie” in attesa del ballottaggio – sono il preludio a una sconfitta quasi certa di un centrodestra che invece, in teoria, avrebbe (avrebbe avuto) i numeri per una larga vittoria già al primo turno. Un simile scenario – secondo i sondaggisti – garantirebbe al centrosinistra guidato da Franco Miceli l’arrivo al ballottaggio e perfino qualche chance di vittoria finale che appena qualche mese fa sarebbe stata impensabile.
Più stringe il tempo e più si fa difficile trovare un accordo tra i leader del centrodestra (e si attende ancora la mossa di Totò Cuffaro che non nasconde ambizioni), in un gioco di veti incrociati che coinvolge anche i leader nazionali. E in questo confuso e poco divertente “gioco dell’oca” irromperà tra breve uno di quegli argomenti che ogni anno spacca le forze politiche e accende gli animi: parliamo di Bilancio e Finanziaria che approderanno in Aula a giorni, dopo l’approvazione del provvedimento in Giunta. Anche in questo caso c’è poco tempo per trovare la “quadra”, in questo caso mancano anche certezze sulle risorse finanziarie che, come sempre, sono soggette a complesse trattative con il Governo nazionale.
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