Il “Casolare Impastato” verrà recuperato e valorizzato: firmato un protocollo d’intesa
E’ stato firmato il Protocollo di intesa tra Regione Siciliana, Città metropolitana di Palermo e Comune di Cinisi per il recupero e la valorizzazione del “casolare Impastato”. Un accordo che avvia il percorso per rendere il luogo, divenuto simbolo della lotta alla mafia, accessibile a tutti. A siglare l’intesa il governatore Nello Musumeci, il sindaco metropolitano Leoluca Orlando e il vice sindaco del centro palermitano Aldo Ruffino. Presenti anche Giovanni Impastato e il mondo dell’associazionismo legato alla memoria del giornalista.
La Regione esproprierà l’edificio nel quale, nel 1978, fu ucciso Peppino Impastato e il terreno circostante, mentre la Città metropolitana di Palermo procederà al recupero del bene per la sua fruizione d’intesa con il Comune di Cinisi. Il casolare era stato precedentemente dichiarato “di interesse culturale”. Nell’edificio rurale, nei pressi dell’aeroporto, il fondatore di Radio Aut venne colpito alla testa, tramortito e probabilmente ucciso, prima di essere trasportato sui binari della vicina ferrovia per simulare un’esplosione accidentale nel corso di un fallito attentato.
L’intesa tra le tre istituzioni arriva dopo un iter avviato dalla giunta guidata da Nello Musumeci che, nel settembre scorso, ha approvato gli atti necessari per procedere all’espropriazione dell’immobile di proprietà privata con uno stanziamento di 106mila euro. Contestualmente il governo regionale ha istituito un apposito “Tavolo comune casolare Peppino Impastato”, al quale hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni e degli enti coinvolti, insieme a Giovanni Impastato, al Centro siciliano di documentazione “Giuseppe Impastato”, all’associazione “Casa memoria Felicia e Peppino Impastato” e all’associazione “Peppino Impastato”.
Sulla base dell’accordo, la Regione si impegna a concedere l’immobile acquisito alla Città metropolitana di Palermo, secondo modalità e durata compatibili con la destinazione conferita al casolare di “Centro nazionale culturale per la lotta alle mafie”. Al recupero dell’edificio e del terreno circostante provvederà la Città metropolitana con le risorse a valere sull’Asse 10 del Programma di azione e coesione della Sicilia (Programma operativo complementare) 2014/2020, d’intesa con il Comune di Cinisi.