M5S, attacco al Palazzo: “L’Ars costa molto e produce poco. Troppe assenze”
Il Movimento 5 Stelle contesta pesantemente il funzionamento dell’Ars, o meglio la sua produttività e le sue regole. Lo fa con una conferenza stampa in cui vengono snocciolati numeri su numeri e in cui viene proposto – in maniera un po’ forzata e sensazionalistica – un parallelo con la Casa Bianca. A parlare sono Stefano Zito (che ha raccolto i dati), il capogruppo Francesco Cappello e la deputata Elena Pagana.
I NUMERI: L’Ars costa 137 milioni di euro ogni anno (la Casa Bianca 136) ma a fronte delle spese produce pochissimo, solo 21 leggi nel 2018 di cui molte “obbligatorie” come Bilancio, Finanziaria e rendiconto. Nessuna vera legge di riforma all’attivo. Da dicembre 2017 a dicembre 2018 l’Aula si è riunita solo 87 volte per una media di 7,25 ore al mese. E in alcuni mesi ha lavorato ancora meno come è accaduto a maggio 2018 quando sala d’Ercole ha chiamato a raccolta i deputati solo 4 volte per un totale di 4 ore e 34 minuti. Accuse di scarsa efficienza anche alle Commissioni parlamentari “che si riuniscono mediamente una volta alla settimana”. “Bacchettate” pure per i singoli deputati (Gennuso e Genovese su tutti, per avere saltato più della metà delle presenze).
LE DICHIARAZIONI: “Mediamente – ha detto Stefano Zito – il Parlamento, riunendosi così poche volte, finisce per costarci mille euro al minuto. E’ vero che ci sono anche i lavori delle commissioni legislative, ma anche lì non è che ci si ammazzi di lavoro. Si poteva mettere mano alla riforma della dirigenza regionale che vede un plotone di generali spesso senza un esercito da comandare. E invece ci si è ritrovati spesso a fare sedute per rispondere alla interrogazioni, gran parte delle quali sono nostre, o per discutere della fondamentale norma sulle aiuole, mentre la Sicilia va a rotoli”.
Secondo il capogruppo Francesco Cappello “sono evidenti le colpe della gestione Miccichè, ma anche il governo Musumeci ha le sue. Se l’esecutivo avesse portato in aula le riforme che aveva annunciato durante la campagna elettorale staremmo a parlare di ben altre situazioni. E non ci si appelli all’alibi delle casse regionali vuote, ci sono parecchie leggi a costo zero che potrebbero essere varate se solo ci fosse veramente la volontà di farlo”.
MODIFICHE AL REGOLAMENTO: Secondo il Movimento 5 Stelle il miglior funzionamento dell’istituzione parlamentare passa attraverso alcune modiche al regolamento che loro stessi stanno mettendo a punto per sottoporle al giudizio dell’Aula. Una di queste riguarda certamente l’abolizione delle presenze automatiche (capigruppo, componenti dell’ufficio di presidenza ed assessori). “L’articolo 36 del regolamento – ha osservato Elena Pagana – stabilisce che se un componente di commissione si assenta senza giustificato motivo per tre sedute consecutive, il presidente dell’Assemblea infligge la censura e in caso di ulteriore assenza ingiustificata, lo dichiara decaduto: una regola mai applicata”.
Tra i numeri proposti c’è anche quello della produttività dei Gruppi e il Movimento 5 Stelle è in testa a questa classifica avendo presentato quasi il 45% degli atti parlamentari, seguito dal Pd (21%) e Diventerà Bellissima (10%).