Il nipote del bandito Giuliano va in carcere: è accusato di violenza sessuale
Giuseppe Sciortino, 71 anni, nipote del bandito Giuliano, è stato oggetto di un provvedimento di custodia cautelare in carcere eseguita questa mattina dai carabinieri. Sciortino era dall’11 maggio agli arresti domiciliari: è accusato di violenza sessuale aggravata, truffa aggravata dalla condizione di minorata difesa delle persone offese, induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
A disporre la custodia cautelare in carcere è il gip del Tribunale di Palermo: lo stesso provvedimento era già stato disposto per Salvatore Randazzo e Martina Spinnato (entrambi di Carini) di 20 coinvolti nella stessa inchiesta.
Le indagini dei carabinieri di Montelepre (attraverso intercettazioni intercettazioni telefoniche e ambientali, oltre a microspie) avrebbero rivelato il ruolo di Sciortino nel favorire un’attività di prostituzione nell’albergo il Castello di Giuliano oltre ad aver abusato di una donna ricoverata in una struttura sociosanitaria semiresidenziale.
L’inchiesta era partita lo scorso ottobre con la denuncia (presentata da una donna e sua figlia) nei confronti di Salvatore Randazzo e Martina Spinnato per un furto di 220 euro avvenuto in casa. La minorenne ha accusato i due di essersi presentati più volte a casa quando lei era sola: l’uomo, presentandosi come esorcista, l’avrebbe palpeggiata più volte.