Totò Cuffaro

Il ritorno di Cuffaro: “Voglio incidere nella politica siciliana, ho visto tanti moralisti…”

“Ho intenzione di incidere nella politica siciliana, a partire dalla costruzione di una nuova classe di giovani dirigenti in Sicilia”.

Con questa frase l’ex presidente della Regione Cuffaro sottolinea di fatto il suo ritorno in politica. Non vuole e non può farlo come candidato a cariche istituzionali perchè nella sua condanna  a sette anni – scontata in carcere – era prevista anche l’interdizione. Ma dopo avere “osservato” da spettatore esterno adesso Cuffaro vuole impegnarsi nella costruzione di una nuova classe dirigente e ha esternato la sua nuova volontà in una intervista al quotidiano online ilSicilia.it.

“Ho scontato le mie condanne, altri non le hanno avute – dice -. Sono stato messo in croce politicamente. Guardando la povertà politica degli ultimi anni ho pensato che tutto sommato forse non sono stato il peggiore tra quanti hanno governato questa terra. Ho visto tanti moralisti che su di me hanno ritenuto di dover fare i loro atti di accusa, scoprirsi di gran lunga più peccatori di me”.

Per Cuffaro manca una classe politica capace di stare all’interno delle istituzioni. “Prima c’erano comunque le scuole di partito che formavano le persone. La scuola politica si costruisce giorno dopo giorno. Ho intenzione di formare dei giovani che possano costituire l’ossatura, la nuova classe dirigente di una politica che guardi alle idee e sia preparata politicamente, per poter poi entrare nelle istituzioni: ci sono tanti ragazzi che hanno voglia di interagire con me e che formeremo, li candideremo a partire dalle prossime elezioni comunali”.

Nell’intervista, Cuffaro non risparmia qualche frecciata polemica nei confronti di Raffaele Lombardo e Rosario Crocetta, suoi successori a Palazzo d’Orleans nè all’ex presidente della commissione antimafia Giuseppe Lumia e si toglie qualche sassolino anche sulla vicenda dei termovalorizzatori in Sicilia “che voleva dire poter smaltire i rifiuti in Sicilia ad un costo basso che ci avrebbe consentito di non vedere l’Isola com’è oggi, che è diventata una pattumiera a cielo aperto”.

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