Immondizia Palermo: la vergogna dei rifiuti presto si trasformerà in emergenza
Non è soltanto mala amministrazione. Quella dei rifiuti è una emergenza a tutti gli effetti che avrà devastanti ripercussioni a Palermo e in tutto l’hinterland. Se ne parla già da un po’ ma l’argomento passa ancora quasi in secondo piano di fronte all’emergenza sanitaria provocata dal coronavirus.
Non è così. Non sarà così. L’emergenza rifiuti a Palermo è roba seria che esploderà da qui a poco. E diventerà emergenza sanitaria, perché le montagne di rifiuti saranno l’humus preferito per topi e scarafaggi e rischieranno di provocare infezioni (e meno male che non c’è caldo); il peso economico a carico degli enti locali (e quindi dei cittadini) aumenterà perché i costi dello smaltimento tendono a lievitare (verranno coinvolte e pagate ditte esterne) e andremo incontro a un contraccolpo turistico devastante perché, giorno dopo giorno, le immagini di una Palermo sommersa e umiliata faranno il giro dei tg nazionali e internazionali.
Avete fatto un giro per la città? Magari no, in ossequio al coprifuoco. Avete sfogliato le pagine social dove ognuno posta la “propria” collinetta sotto casa? Avete letto qualche giornale? La cosa che più colpisce è che l’emergenza non raggiunge ancora i livelli di indignazione e sconcerto che sarebbero normali in un paese normale.
Le istituzioni, soprattutto la Rap (partecipata del Comune di Palermo) e la Regione, continuano a litigare su cavilli burocratici; le promesse – rigorosamente non mantenute – si sprecano; i rifiuti per strada vengono ormai quantificati in centinaia di tonnellate e in questo osceno balletto nemmeno i cittadini brillano per senso civico.
La situazione è nota: la discarica di Bellolampo non riesce più a reggere il carico dei troppi rifiuti, il percolato aumenta di giorno in giorno, le Procure indagano e le prospettive peggiorano. La Rap sostiene che tutto ciò è causato dalle mancate autorizzazioni da parte della Regione Siciliana, la Regione dice che la documentazione completa è arrivata con grande ritardo. La ormai famosa “settima vasca” di Bellolampo non sarà pronta prima dell’inizio della prossima estate (ed è da un po’ che lo sentiamo dire), la città produce circa 900 tonnellate di indifferenziata ogni giorno e ne riesce a smaltire poco più della metà.
Già da qualche giorno i cittadini di molti quartieri periferici fanno lo “smaltimento artigianale”, cioè danno fuoco alle montagne di immondizia aggravando la situazione ambientale e costringendo i vigili del Fuoco a continui interventi.
Ancora si parla di progetti, di ipotesi, più o meno chiacchiere. La soluzione “termovalorizzatore” torna di moda anche se continua a essere demonizzata e non si capisce perchè. Tra un po’ l’emergenza colpirà tanti comuni della Sicilia e la storia ci dice che la mafia – quella seria – fa affari d’oro con l’immondizia e tutti i suoi derivati. Nessuno vuole o riesce a mettere le mani nella melma di un problema che non è certo scoppiato ieri e la soluzione non si vede, nemmeno a guardare lontano. Povera Palermo.
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