Impugnate 28 norme della Finanziaria, Armao: “Nessun effetto sul bilancio”
Il Consiglio dei ministri ha impugnato davanti alla Corte costituzionale 28 norme della legge di stabilità della Sicilia, approvata a maggio dall’Assemblea regionale.
Tra le norme cassate ci sono quelle che riguardano l’assunzione del personale sanitario e tecnico impegnato nell’emergenza Covid e di diverse categorie di precari (Asu e personale ex dipartimento Foreste), il “mini condono edilizio”, i fondi (200mila euro) per i collegamenti interni dei Comuni. Saltano per mancata o errata copertura finanziaria anche l’istituzione della giornata della memoria dell’eruzione dell’Etna del 1669, il contributo di 10 milioni per le imprese della pesca, la possibilità per i dipendenti pubblici di chiedere l’anticipazione del Tfr.
L’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, ha così commentato: “La gran parte delle norme impugnate non sono di iniziativa governativa e comunque non determinano alcun effetto sugli equilibri di bilancio della Regione, né tanto meno nell’esame del disegno di legge di variazioni di bilancio che immette nuove risorse finanziarie per quasi 900 milioni di euro”.
“Il governo Musumeci – prosegue il vice presidente della Regione – ha condotto un serrato e proficuo confronto con il governo centrale, superando gran parte dei rilievi che erano stati posti su alcune delle disposizioni approvate. Sono residuate talune questioni su norme non strutturali per la manovra, soprattutto di iniziativa non governativa, sulle quali il Consiglio dei ministri ha deciso di procedere con l’impugnativa e sulle quali si pronuncerà definitivamente la Corte costituzionale”.
Luisella Lionti, segretario della Uil Sicilia e Area Vasta, dice: “Il Consiglio dei ministri ha impugnato gran parte della finanziaria. Come volevasi dimostrare quelle del governo Musumeci e di questa maggioranza sono state solo chiacchiere. Promesse elettorali, impossibili da realizzare. Nella manovra economica, infatti, le norme hanno violato la legislazione vigente o con le regole di copertura già stabilite. Questo sindacato ha sempre chiesto misure chiare con coperture certe per dare risposte vere ai siciliani. Abbiamo bisogno di interventi urgenti, non di spot elettorali. Basta a questo attaccamento alle poltrone, si lavori per il futuro di questa Isola”.
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