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Inaugurato il primo +Point di Palermo merita di più: “L’amore per la città non ha colore politico”

Inaugurato oggi a Palermo, presso il Caf di via Francesco Purpura, il primo +Point di Palermo merita di più, laboratorio politico nato pochi mesi fa con l’obiettivo di “coinvolgere la città a renderla partecipe della propria vita” e di “dare voce a chi alla politica cittadina non ha mai voluto partecipare”, come spiegato all’Opinione della Sicilia dall’avvocato Michele Pivetti, responsabile organizzativo.

Il + Point, “è un punto di aggregazione, un luogo fisico a disposizione di chi vuole contribuire con idee e proposte alla crescita della città, manifestando anche, se del caso, disagi e problemi”.

Michele Pivetti con in mano l’adesivo del +Point.

Oltre a Pivetti – che, oltre ad essere un esponente palermitano di Forza Italia, è anche presidente regionale per la Sicilia dell’Unione dei Monarchici Italiani – del laboratorio fa parte anche Eusebio Dalì, dirigente del partito berlusconiano, ‘miccicheiano’ della prima ora, e vicepresidente dell’AST. Tra i soggetti coinvolti, però, c’è anche chi ha un impianto politico e ideologico differente: “La cura e l’amore per la città non ha colore politico e non ha ideologia – ha spiegato Pivetti –  Se la città è sporca, lo è per la destra e per la sinistra; se le strade sono un colabrodo, lo sono per la destra e per la sinistra; se manca lavoro e sviluppo, questi mancano per la destra e per la sinistra. Oggi anche nelle città occorre una visione strategica quasi aziendale e di prospettiva, non ci possiamo fermare alle ideologie”.

Palermo merita di più, comunque, è critico nei confronti dell’amministrazione di Leoluca Orlando: “Il sindaco ha saccheggiato le coscienze dei palermitani, ne ha carpito la buona fede, imponendo la strategia che mi piace chiamare del ‘nullismo’ – ha detto Pivetti – Cioè, non ha fatto proprio nulla di concreto per la città se non renderla un inutile cantiere a cielo aperto, un caos semi organizzato di numerosi problemi che vanno dalla amministrazione comunale ‘costretta’ a lavorare male, alla viabilità, all’ambiente. Elencare i danni di oltre trent’anni di orlandismo non è semplice. Ma il laboratorio vuole offrire una visione differente con proposte realizzabili. Non abbiamo un libro dei sogni, abbiamo un libro di cose fattibili”.

E oggi è stato compiuto il primo passo ufficiale. A breve ce ne saranno degli altri… vento in poppa con il fine di contare sempre di più perché, prima o poi, i palermitani torneranno a votare.

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