Incendi in Sicilia, riunita l’unità di crisi nazionale della Protezione Civile
Dopo l’ondata di incendi che sta devastando la Sicilia, il presidente Musumeci invoca l’intervento del governo nazionale e il dispiegamento dell’esercito per far fronte anche all’emergenza relativa alla cenere dell’Etna. I due temi sono stati all’ordine del giorno stamattina nell’incontro con la Unità di crisi nazionale della Protezione civile: “Roma ha risposto, accogliendo la mia richiesta”, ha ribadito Musumeci.
All’incontro, in videoconferenza, hanno partecipato il capo della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, il comandante nazionale dei Vigili del fuoco, Fabio Dattilo, il capo della direzione centrale della Formazione dei Vigili del fuoco, Gaetano Vallefuoco, e, per la Regione Siciliana, il governatore Musumeci, l’assessore al Territorio, Toto Cordaro, il capo della Protezione civile siciliana, Salvo Cocina, il dirigente generale del Corpo forestale regionale, Giovanni Salerno.
Lo stesso Musumeci aveva sottolineato ieri come la situazione più critica fosse a Troina (nell’ennese) dove le fiamme si sono avvicinate pericolosamente anche al centro abitato: all’alba sono dovuti intervenire nuovamente un Canadair e un elicottero anti-incendio per spegnere gli ultimi focolai nella zona di Feudo Nuovo. Ma a testimonianza della complessità della situazione, arrivano già notizie di nuovi roghi: fiamme vengono segnalate nella mattinata di lunedì a Grammichele, nel catanese, e a Castellammare del Golfo, nel trapanese.
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