Inchiesta “Sorella Sanità”: Candela, Damiani e altri 5 condannati dal Gup di Palermo
Sette imputati sono stati condannati dal Gup di Palermo Clelia Maltese nell’ambito dell’inchiesta denominata “Sorella Sanità” che ha messo nel mirino casi di tangenti negli appalti nella sanità pubblica (e ritenuti dunque truccati dagli inquirenti).
Tra le condanne spiccano quelle inflitte ad Antonio Candela (ex manager dell’Asp di Palermo) e Fabio Damiani (ex manager dell’Asp di Trapani e responsabile della Centrale unica di committenza degli appalti), considerati figure chiave dell’inchiesta: sono stati condannati rispettivamente a 6 anni e 8 mesi e 6 anni e 6 mesi. Condannati anche il “faccendiere” Giuseppe Taibbi (5 anni e 8 mesi), Roberto Satta (5 anni e 10 mesi), Francesco Zanzi (7 anni e 2 mesi), Salvatore Navarra (5 anni e 10 mesi) e Salvatore Manganaro (4 anni e 4 mesi).
Alcuni capi di imputazione sono comunque caduti e a Manganaro e Damiani è stata riconosciuta l’attenuante per avere collaborato con la magistratura. I pm avevano chiesto invece pene più severe e di non concedere l’attenuante a Damiani. Un solo indagato è stato assolto: si tratta di Angelo Montisanti, responsabile operativo per la Sicilia della società Siram, difeso dall’avvocato Marcello Montalbano.
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