Inchiesta “Sorella sanità”: per Vincenzo Li Calzi scattano gli arresti domiciliari
Nuovi sviluppi nell’inchiesta “Sorella sanità“. La Guardia di Finanza di Palermo, su disposizione della Procura, ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di Vincenzo Li Calzi (45 anni, di Canicattì). Li Calzi è accusato di essere un fidato collaboratore di Salvatore Manganaro, già arrestato il 21 maggio scorso (e da fine ottobre ai domiciliari), nell’ambito delle indagini che cercano di fare luce su un giro di tangenti per pilotare le gare d’appalto.
Li Calzi è infatti accusato di essere il “contabile delle tangenti” per conto di Manganaro, di cui sarebbe prestanome per le principali società di comodo e per il trust nei quali sarebbero confluite le ricchezze illecitamente accumulate.
Gli arresti domiciliari scattano dopo che la Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di Li Calzi. Nel maggio scorso il gip non aveva disposto alcuna misura cautelare perché in quel momento gli elementi investigativi raccolti erano stati considerati insufficienti; ma il Tribunale del Riesame aveva poi accolto l’appello dei Pubblici Ministeri, disponendo a settembre gli arresti domiciliari. Li Calzi ha fatto dunque ricorso alla Suprema Corte, ma la sua istanza è stata dichiarata inammissibile.
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