Italia in zona gialla ‘rafforzata’. Ma la Sicilia rischia: “Possibili azioni contenitive”

Inizia il periodo “ponte” in attesa del nuovo Dpcm. Oggi e domani tutta Italia sarà in una zona gialla “rafforzata”, che prevede la possibilità di spostarsi all’interno dei comuni e delle regioni ma vieta gli spostamenti tra regioni (se non per motivi di lavoro, salute o necessità); sempre con coprifuoco dalle 22 alle 5. Ma la situazione della Sicilia – anche sul fronte delle misure – potrebbe cambiare in maniera sensibile.

Anche in Sicilia – per i prossimi due giorni, 7 e 8 gennaio – possono riaprire dunque al pubblico bar e ristoranti sino alle 18 e anche i negozi fino alle 20, anche nei centri commerciali. Una riapertura di due giorni che, nel caso dei negozi in Sicilia, coincide anche con l’inizio dei saldi, in occasione dei quali si tenterà di contenere il grande afflusso di gente all’interno degli esercizi commerciali.

Nell’Isola però l’andamento dei contagi preoccupa, tanto: i dati da alcuni giorni sono in costante crescita (sia in termini assoluti che in termini di incidenza sul numero di tamponi) e il rischio é che con i nuovi parametri introdotti dal nuovo decreto legge si torni in zona arancione se la situazione non dovesse migliorare.

A meno che non sia la Sicilia stessa ad intervenire autonomamente. La situazione ha già portato ad ulteriori riflessioni sul ritorno in classe delle superiori (previsto per l’11 gennaio, ma ora in forte dubbio) e lo stesso assessore Razza ammette che “concrete azioni contenitive parametrate alla situazione” non sono da escludere.

Regione e assessorato nella Salute confidano ora nel senso di responsabilità dei cittadini anche in prospettiva, per proteggere gli ospedali (tornati in affanno nella gestione dei posti letto) e la campagna vaccinale. La prima fase (quella destinata agli operatori sanitari) si è svolta in linea con la media nazionale, ma ora – anche con l’arrivo di nuove scorte di vaccino – si entra nel vivo, con l’inizio delle somministrazioni ai soggetti fragili e via via al resto della popolazione. Il che metterà alla prova le capacità organizzative della Sicilia, ma in generale di tutte le regioni.

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