alan kurdi rispetta ordini è vicina a lampedusa ma non in acque territoriali

La Alan Kurdi rispetta “gli ordini”, è vicina a Lampedusa ma in acque non italiane

La Alan Kurdi, nave della ong tedesca Sea Eye che ha a bordo 64 migranti (tra i quali 12 donne e due bimbi) sì è mantenuta per tutta la notte fuori dalle acque territoriali italiane, a poche miglia da Lampedusa. Il comandante della nave ha dunque rispettato l’ordine intimato dal Viminale a non entrare in acque italiane, negando così il porto sicuro richiesto.

Una vicenda che ha già assunto dimensioni politiche notevoli con trattative diplomatiche tra autorità italiane e tedesche per trovare la soluzione. Il vicepremier Salvini, come ha sempre fatto in situazioni analoghe, si è fermamente opposto all’ipotesi che la nave possa sbarcare in Italia dal momento che batte bandiera tedesca e che tedeschi sono capitano, equipaggio e scafo.

A caldo, ieri, Salvini aveva detto: “Altre vite messe a rischio da una Ong straniera, partita da acque libiche in direzione Italia: il nostro governo ha scritto al governo tedesco perché si faccia carico del problema e dal Viminale abbiamo diffidato la nave dall’entrare nelle acque italiane”.

E in effetti dal Ministero degli Interni si sono subito attivati. Il prefetto Matteo Piantedosi, capo di gabinetto del ministro dell’Interno, ha inviato una direttiva ai capi delle forze di polizia ed ai capi di Stato Maggiore di Difesa e Marina per invitarli, “nella prospettiva di avvicinamento dell’imbarcazione in acque di responsabilità italiana”, ad intimarle “sin d’ora il divieto di ingresso e transito nelle acque territoriali”, sottolineando che l’intervento di soccorso della nave di Sea Eye, nonchè la rotta seguita verso Lampedusa “risultano quanto meno dubbie dal punto di vista delle norme europee ed italiane in materia di sicurezza, controllo delle frontiere e contrasto all’immigrazione illegale”.

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