La commissione incarichi del Csm designa Maurizio De Lucia a capo della Procura di Palermo
La commissione Incarichi direttivi del Csm ha designato all’unanimità il magistrato Maurizio De Lucia, attuale procuratore capo a Messina, come nuovo procuratore capo di Palermo. Sarà il sostituto di Francesco Lo Voi. Il voto per la designazione finale spetta comunque al plenum del Consiglio superiore della magistratura.
Per prendere il posto di Francesco Lo Voi si erano presentati in sette: Marzia Sabella, che in questi mesi ha retto l’ufficio palermitano da facente funzioni, e poi Paolo Guido, Fernando Asaro, Franca Imbergamo, Francesco Puleio, Maurizio De Lucia e Marcello Viola, quest’ultimo nel frattempo nominato nuovo procuratore di Milano.
Maurizio De Lucia è entrato in magistratura nel 1990. La sua prima sede è stata la Procura del Tribunale di Palermo, dove è arrivato nel 1991, da giovane sostituto ha vissuto il drammatico periodo delle stragi di Capaci e via D’Amelio. Per anni si è occupato di reati economici ed ha indagato sulla pubblica amministrazione. Dal 1998 ha fatto parte della Direzione Distrettuale Antimafia, dove ha sviluppato un’esperienza investigativa e processuale a tutto campo, maturando una profonda comprensione del fenomeno mafioso e dei suoi pervasivi intrecci con la società.Ha condotto alcune tra le principali inchieste della procura di Palermo di quegli anni: dalla c.d. tangentopoli siciliana al c.d. processo del tavolino, circa le infiltrazioni di cosa nostra nel mondo degli appalti; al processo c.d. Grande mandamento, che ha annientato la rete dei favoreggiatori di Bernardo Provenzano; al proc. c.d. Gotha, che, nel giugno 2006, ha portato alla cattura tra gli altri di 16 dei capi mandamento mafiosi che governavano Palermo; al proc. sulle c.d. talpe, che, tra l’altro, ha portato alla condanna dell’allora presidente della Regione Siciliana alla pena di 7 anni di reclusione per il delitto di favoreggiamento aggravato all’organizzazione mafiosa.Dal giugno 2009 al luglio 2017 è stato sostituto Procuratore Nazionale Antimafia, dove ha continuato ad occuparsi del collegamento investigativo con le DDA di Palermo e Caltanissetta e della gestione dei detenuti sottoposti al regime di cui all’art 41 bis o.p.; dal 2010 e fino al 2017 è stato componente della commissione centrale per la gestione dei programmi di protezione di collaboratori di giustizia e testimoni dal luglio del 2017 è il Procuratore della Repubblica di Messina.
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