La Sicilia ricorda il segretario regionale del Pci Pio La Torre e l’autista Rosario Di Salvo
Trenta aprile 1982, trentotto anni fa: la mafia uccideva il segretario regionale del Pci Pio La Torre e il suo autista Rosario Di Salvo. Palermo li ha ricordati nel corso di una cerimonia che si è svolta alla presenza del sindaco Leoluca Orlando e del prefetto Antonella De Miro che hanno deposto una corona di fiori davanti alla lapide che ricorda l’eccidio.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato un messaggio al Centro Pio La Torre: “Desidero unirmi, nel ricordo della loro esemplare testimonianza di impegno civile, ai promotori e ai partecipanti. L’iniziativa odierna consolida il percorso avviato dal centro Pio La Torre nella diffusione della cultura della legalità, sostenendo, attraverso attività formative rivolte alle nuove generazioni, la maturazione di una coscienza civile, fattore determinante per contrastare il radicamento di ogni forma di condizionamento della criminalità organizzata nel tessuto sociale, economico e politico”.
Maria Elisabetta Alberti Casellati, presidente del Senato: “Rosario Di Salvo e Piersanti Mattarella, eroi della normalità, dimostrarono il valore rivoluzionario della scelta di compiere fino in fondo il loro dovere nell’attività politica e istituzionale. Una politica vissuta come impegno per la promozione e la giustizia sociale. La loro incessante battaglia contro le mafie e le sue infiltrazioni nella società, nell’economia e nelle istituzioni traeva forza dalla coscienza del fondamento etico del nostro vivere. In questo risiede il senso più profondo della quotidiana battaglia contro l’illegalità, una battaglia di tutti che nelle scuole può trovare un formidabile alleato, una battaglia che ci deve vedere sempre impegnati contro ogni sopruso e violazione delle regole del vivere civile”.
Roberto Fico, presidente della Camera: “La figura di Pio La Torre va ricordata con le azioni che Parlamento e Governo devono fare per la lotta alle mafie. Voglio ricordare a tutti che all’ingresso di Montecitorio c’è una targa in ricordo di Pio La Torre che qui è stato deputato e che proprio per sue lotte politiche e sindacali e in parlamento è stato brutalmente ucciso dalla mafia. È sua l’idea, poi sviluppata in legge, di aggredire i patrimoni dei mafiosi, ed oggi è una pietra miliare in Italia per la lotta alla mafia. La lotta alla criminalità organizzata e alle mafie è una priorità assoluta, soprattutto in un momento in cui la mafia potrebbe insinuarsi laddove ci sono sacche della popolazione con maggiori disagi in questo momento di difficoltà. Lo Stato deve arrivare prima, deve essere forte proprio in memoria di Pio La Torre, una delle figure più forti e coraggiose della nostra Repubblica”.
Nello Musumeci, presidente della Regione siciliana: “Pio La Torre è stato il protagonista di una lunga stagione dell’Antimafia e un parlamentare esempio di rigore morale ed elevato civismo come pochi. Ancora oggi, grazie alla legge che porta il suo nome, lo Stato riesce a colpire le attività e le fonti di reddito finanziario della criminalità organizzata. Ecco perchè va indicato ai giovani che non lo hanno conosciuto e tutti noi abbiamo il dovere di mantenerne viva la memoria”.
Leoluca Orlando, sindaco di Palermo: “A 38 anni di distanza, il lascito morale, politico e normativo di La Torre resta invariato nel suo altissimo valore e nei suoi risultati nella lotta alla mafia. Al sacrificio di La Torre e Di Salvo è legato un periodo fra i più bui della storia della Sicilia e di Palermo, anni che abbiamo lasciato alle nostre spalle e che speriamo non tornino mai più”.