Lagalla: “Sono un uomo libero e ho detto sì a Cuffaro. La mafia è viva, ma con me rimarrà fuori”
“Sono un uomo libero e forte. Ed è proprio in virtù di ciò che non ho rifiutato il sostegno politico del partito guidato da Totò Cuffaro”. Le parole decise del candidato a sindaco per il centrodestra, Roberto Lagalla, in seguito alle affermazioni degli avversari politici che puntavano il dito sull’alleanza con la DC Nuova.
“Con Cuffaro – prosegue -, in anni ormai lontani, sono stato assessore alla Salute, licenziando un piano di rientro dal disavanzo sanitario efficace e credibile, che non ha ricevuto alcun rilievo né è mai stato commissariato”.
Lagalla è stato intervistato da ‘la Repubblica – Palermo’ per annunciare la partecipazione alle manifestazioni per il trentennale della strage di Capaci. “La mia libertà di spirito, l’essere immune a qualsivoglia ingerenza esterna, il muovermi sempre nel solco della Costituzione e una salda morale legalitaria, dimostrati in questi anni di servizio pubblico nelle istituzioni, mi portano ad apprezzare e non ripudiare lo sforzo di chi ha scelto la politica”.
“Con me la mafia non ha mai messo piede né all’Università né negli assessorati. E rimarrà alla porta anche a Palazzo delle Aquile. Ad avere accesso saranno, innanzitutto, i portatori di speciali fragilità sociali e chi della mafia è vittima. Purtroppo è ancora viva e vegeta a Palermo. Si muove nel sottobosco, sta lontana dai riflettori”, conclude.
Inoltre, sono stati resi noti i primi sei assessori del candidato a sindaco: si tratta di Francesco Cascio (FI), Carolina Varchi (FdI), Antonello Antinoro (Ncl), Totò Lentini (Mna), Giuseppe Fallica (Lega) e Alessandra Tirrito, vicina a Lv e all’assessore regionale Totò Cordaro.