L’Agenas certifica una migliore performance dell’assistenza sanitaria in Sicilia
“Migliorano in Sicilia i dati di performance dell’assistenza”. Lo anticipa con soddisfazione l’assessore alla Salute della Regione siciliana, Ruggero Razza. “La Sicilia – aggiunge – si trova tra le prime regioni italiane ad avere applicato dei metodi di valutazione comparativa degli esiti delle prestazioni sanitarie”.
Lo certifica la pubblicazione dei risultati del Programma nazionale di valutazione degli esiti dell’assistenza nelle regioni italiane coordinato da Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari).
La Sicilia è al di sopra della media nazionale (70,4 per cento contro il 64,4), per rapidità nell’assistenza ortopedica degli anziani. Nel caso di fratture di femore in età avanzata si registra, infatti, un incremento del 57 per cento dei pazienti sottoposti a intervento entro 48 ore, passando dal 13 per cento al 70,7 per cento.
Anche nell’area cardiologica la Sicilia fa un balzo risultando la prima Regione in Italia per tempestività di intervento nel campo dell’assistenza all’infarto.
L’83 per cento dei siciliani colpiti da infarto ricevono cure immediate con trattamento in angioplastica coronarica (+12 per cento rispetto alla media nazionale). Si registra anche una riduzione dei decessi a 30 giorni, dopo un primo episodio di infarto e si stima che in un triennio siano stati circa 360 i decessi a 30 giorni evitati.
Nel caso dell’assistenza ostetrico-ginecologica si registra un progressivo calo del ricorso a taglio cesareo che è passato dal 39 per cento al 27,2 per cento.
Questi progressi sono frutto di un programma dell’assessorato per la Salute che ha introdotto il miglioramento degli standard di qualità dell’assistenza in campo cardiologico, ortopedico e ostetrico per la valutazione dei direttori generali di aziende sanitarie provinciali e ospedaliere, che hanno potuto avvalersi della consulenza dell’Osservatorio epidemiologico della Regione siciliana. “Ciò significa – spiegano dall’assessorato alla Salute – che un siciliano ha la probabilità più alta di ricevere cure appropriate nei tempi previsti rispetto alla media degli italiani, un dato che valorizza l’impegno della rete cardiologica e dei professionisti sul territorio”.