Lampedusa, il Governo Musumeci proclama lo stato di crisi e di emergenza ambientale

Il Governo Musumeci ha proclamato per 12 mesi lo stato di crisi e di emergenza ambientale per Lampedusa, come previsto dall’articolo 3 della legge regionale 13/2020. Il provvedimento prevede la rimozione di ‘carrette del mare’ e relitti oltre a ristori per i pescatori.

L’obiettivo è quello di fronteggiare i danni arrecati alle strutture e all’economia dell’isola dalle numerose imbarcazioni utilizzate per le traversate dei migranti, abbandonate o affondate, ancora cariche di rifiuti, al porto o lungo le coste dell’Isola.

“Abbiamo accolto l’ennesima richiesta di aiuto proveniente da Lampedusa – afferma Musumeci – intervenendo così come la legge regionale ci consente di fare. A Lampedusa l’emergenza è evidente, ancora di più dopo le violente mareggiate di fine novembre. La Regione chiederà nuovamente a Roma di proclamare anche lo stato di emergenza nazionale”.

Il governo Musumeci lo aveva già chiesto già lo scorso luglio, in seguito ai continui sbarchi di migranti. La Protezione civile regionale, in seguito alle istanze presentate dal sindaco di Lampedusa e Linosa Totò Martello, ha indicato gli interventi necessari a fronteggiare l’emergenza e ha stimato i fabbisogni finanziari in circa 12 milioni di euro.

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