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L’Ars approva due leggi: poi lo scontro in Aula sul “condono edilizio” (che passa)

L’Assemblea regionale siciliana ha approvato oggi due leggi: la prima è quella con la quale vengono prorogati fino al 30 luglio i termini per le concessioni demaniali fino al 2023, dando la possibilità agli imprenditori del settore di completare l’iter autorizzativo con maggiore tempo nella definizione delle pratiche amministrative. Su questa legge ha espresso parere contrario la deputata Valentina Palmeri di Attiva Sicilia.

La seconda legge modifica alcune norme della legge regionale del 2020 che contrasta il disturbo da gioco d’azzardo: si confermano le misure che impongono distanze di sicurezza dai luoghi sensibili per l’installazione di apparecchi per le scommesse e il gioco ma fa salve le autorizzazioni precedentemente rilasciate anche davanti a cambiamenti contrattuali tra gli esercenti e le agenzie di scommesse”.

La giornata politica si è invece surriscaldata sull’esame della legge riguardante l’edilizia che riceverà il voto finale dell’Aula la prossima settimana. Gli scontri politici sono sopravvenuti su quella che le opposizioni definiscono una norma, l’articolo 20, che configura un nuovo condono edilizio. L’approvazione è avvenuta con un solo voto di margine (19 a 18) e con il voto favorevole di due parlamentari di Attiva Sicilia, Angela Foti e Sergio Tancredi e l’astensione di Giusy Savarino, presidente della commissione Ambiente.

Contro questa norma hanno votato no i deputati del Pd, il M5S e Centopassi di Claudio Fava. E i commenti sono stati durissimi: il segretario regionale del Pd parla di vergogna e la definisce la pagina peggiore di questa legislatura; il grillino Giampiero Trizzino ritiene che si tratti di una norma incostituzionale che sarà impugnata.

L’assessore regionale al Territorio Toto Cordaro invece difende la norma: “Non si tratta di sanatoria. Questa norma ripristina la certezza del diritto, assente in Sicilia da oltre 20 anni in tema di edilizia in ragione della mancata attuazione della legge regionale 326 del 2003. Sanatoria è quando l’approvazione di una norma determina l’automatica regolarizzazione, nel caso dell’articolo 20 si tratta di vincoli relativi, e quindi il cittadino per poter sanare la sua situazione deve chiedere e ottenere il parere favorevole degli enti preposti al controllo, siano essi le Soprintendenze, il Corpo forestale, il Genio civile, ecc.. Il governo Musumeci, per legge, sta facendo quello che in maniera inappropriata ha fatto il governo Crocetta attraverso due circolari. Sono fiducioso sul fatto che la legge non verrà impugnata dal Consiglio dei Ministri, ma se ciò dovesse malauguratamente accadere finalmente “costringeremo” la Corte Costituzionale ad esprimersi attraverso principi di diritto definitivi sul punto”.

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