l'ars ricorda la fifura dell'ex assessore sebastiano tusa

L’Ars commemora l’ex assessore ai Beni Culturali Sebastiano Tusa

All’Ars è stata commemorata la figura dell’ex assessore Sebastiano Tusa scomparso lo scorso 10 marzo nel disastro aereo in Etiopia.

Una cerimonia sobria, nel cortile Maqueda di Palazzo dei Normanni, prima della commemorazione della politica a Sala d’Ercole, voluta dal presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè che ha voluto rendergli omaggio con una installazione, un paio di occhiali che ricordano quelli da lui inforcati, un’opera d’arte, realizzata dall’architetto Salvatore Gentile. Una cerimonia che ha visto la presenza della moglie, Valeria Patrizia Li Vigni e dei familiari, del governo regionale con in testa il presidente Nello Musumeci e dei parlamentari regionali.  “L’architetto ha detto il presidente dell’Ars – l’aveva realizzata per piazzarla in una spiaggia siciliana ma, dopo aver avuto l’ok dalla moglie di Tusa, ho voluto che fosse piazzata nel cortile del Palazzo, spero possa rimanervi in via permanente”.

Questo il ricordo del presidente Miccichè: “Quando si commemora una personalità multiforme, poliedrica, come quella di Sebastiano Tusa, si rischia di scivolare nella retorica. Era un uomo che amava studiare in maniera approfondita prima di cominciare le “campagne” di scavo in terra e negli abissi marini. Grande archeologo, Sebastiano Tusa, si dedicò alle ricerche marine, rivelando anche grandi doti di subacqueo. La sua fu una intuizione vincente, partendo da ciò che gli storici avevano raccontato nei secoli. Per esempio, che il mare delle Egadi fu il teatro di guerra tra romani e cartaginesi. Ripeteva spesso: “Quello che ha la Sicilia di differente da altre zone del Mediterraneo, è che qui la stratificazione culturale ha lasciato in tutti i segmenti della sua storia opere di grande rilievo, opere eccellenti, per cui qui si può avere uno spaccato della storia del Mediterraneo stesso, con visioni diverse da quelle di altre zone”. “La tutela del mare – amava dire – non può prescindere dalla conoscenza del patrimonio che custodisce. Un patrimonio che non deve essere riservato soltanto agli addetti ai lavori, ma deve attrarre un pubblico più vasto. Parlare di Tusa, “politico”, sarebbe fare un torto al Tusa scienziato, al visionario che, però, non si avventurava mai in una campagna di scavi o di ricerche, senza avere studiato per bene i luoghi e soprattutto la storia. Tusa è stato un’autentica autorità nel suo settore, riconosciuto in tutto il mondo”.

Alessandro Arico, capogruppo DB all’Ars: “Uomo di grande cultura e umanità, Sebastiano Tusa ha rappresentato una inestimabile risorsa per la vita culturale della Sicilia. La sua storia professionale parla da sola, sarà molto arduo trovare un altro assessore ai Beni culturali che sia alla sua altezza. Lo conoscevo da oltre dieci anni, mi legava a lui un forte rapporto di amicizia e ricordarlo oggi mi commuove profondamente. Vivrà oltre la sua morte, perché del suo lavoro e dei risultati ottenuti nel campo dei Beni culturali si parlerà per secoli: come non ricordare, ad esempio, la Sovrintendenza del mare, da lui voluta e creata? Tutti noi dobbiamo essere orgogliosi di averlo conosciuto, il miglior modo per ricordarlo dovrà essere quello di portare avanti tutte le sue idee e azioni”.

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