Le pene del sindaco di Lampedusa: “Altro che porto chiuso”. E la Siremar intanto…
Lampedusa, per via della vicenda Sea Watch, è nuovamente al centro della politica nazionale, anzi europea.
Il sindaco Totò Martello, però, ha tenuto a precisare che l’emergenza sbarchi, in realtà, non si è mai fermata: “Altro che porto chiuso, a Lampedusa continuano ad arrivare indisturbate piccole barche, l’ultima stamani con dieci persone. Non li ha visti nessuno nonostante si parli di spiegamento di forze per il caso Sea Watch: non c’è alcun controllo. Ma questa a Lampedusa è diventata la normalità”.
In effetti, all’alba di stamattina sono approdati direttamente in porto altri dieci migranti, presumibilmente tunisini, con un barchino. A bordo della piccola barca anche una donna e un minorenne. I dieci sono arrivati al molo della madonnina, sotto gli uffici della capitaneria di porto.
Martello, poi, ha anche altri problemi da affrontare, come il guasto della nave Pietro Novelli della Siremar che stamattina non è partita da Porto Empedocle e ora il sindaco minaccia una mobilitazione contro la compagnia di navigazione: “Basta, stavolta il porto lo blocchiamo noi”, ha detto all’ANSA.
Da una ventina di giorni, la Siremar ha sostituito la ‘Sansovino’, che faceva il collegamento con Lampedusa, con la ‘Novelli’. “Ma questa seconda nave è più piccola, ha appena 15 cabine e un garage ridotto – accusa il sindaco – Molti tir rimangono a terra, capita che non vengano caricati i cassoni per la spazzatura”.
Il sindaco chiede il rientro della Sansovino. “Se così non sarà lunedì blocchiamo il porto. Sollecito inoltre la Regione a rescindere il contratto con la Siremar per inadempienza”.