Liberati i pescatori di Mazara del Vallo: erano detenuti in Libia da 108 giorni

Sono stati liberati i 18 pescatori di Mazara del Vallo (Trapani), trattenuti in Libia da 108 giorni. I marittimi faranno ritorno in Italia a bordo dei loro due pescherecci, Antartide e Medinea: il ritorno è previsto entro le prossime 48 ore. (LE REAZIONI DEL MONDO POLITICO).

La notizia è stata anticipata dal viaggio istituzionale del premier Giuseppe Conte e del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che si sono diretti in mattinata a Bengasi, roccaforte del generale Haftar, dove i membri dei due pescherecci italiani (8 italiani, 6 tunisini, 2 indonesiani e 2 senegalesi) erano trattenuti da inizio settembre. E a seguito delle indiscrezioni relative alla presenza in Libia dei due esponenti del governo italiano, sono trapelate di minuto in minuto indiscrezioni sempre più forti sull’imminente liberazione dei marittimi.

Alla conferma della notizia, poi, esplosa la festa nell’aula consiliare del Comune di Mazara. Applausi, urla, pianti di gioia e tanti abbracci. “I pescatori hanno già parlato con i loro familiari e sono a bordo dei due loro pescherecci Antartide e Medinea. Anche i loro colleghi musulmani, dopo mesi, sono riusciti a scambiare qualche battura con i familiari”. Lo ha detto sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci.

Nelle scorse settimane, i familiari dei pescatori erano rimasti per giorni di fronte alla Camera dei Deputati per chiedere la liberazione degli uomini. “Buon rientro a casa” scrive Giuseppe Conte su Facebook. “È un’emozione indescrivibile, piango da quando ho avuto notizia”, dice l’armatore del Medinea, Marco Marrone.

Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, scrive su Facebook: “I nostri pescatori sono liberi. Fra poche ore potranno riabbracciare le proprie famiglie e i propri cari. Grazie all’Aise (la nostra intelligence esterna) e a tutto il corpo diplomatico che hanno lavorato per riportarli a casa. Un abbraccio a tutta la comunità di Mazara del Vallo. Il Governo continua a sostenere con fermezza il processo di stabilizzazione della Libia. È ciò che io e il presidente Giuseppe Conte abbiamo ribadito oggi stesso ad Haftar, durante il nostro colloquio a Bengasi”

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