L’inchiesta sull’Ast, le reazioni dal mondo della politica: “Ciclone ampiamente previsto”
Sono numerose le reazioni dal mondo della politica sull’inchiesta che ha travolto l’Ast, Azienda Siciliana Trasporti. La Guardia di Finanza di Palermo ha eseguito misure cautelari nei confronti di nove persone ma gli indagati sono in totale 16.
Gianfranco Miccichè, presidente dell’Assemblea regionale siciliana – “Chiedo al signor Fiduccia di indicare alla Procura i nominativi delle persone assunte su mia pressione, altrimenti lo denuncio per diffamazione. Non credo di avere il suo numero di telefono, nè mi ricordo come sia fatto fisicamente. Quello di tirare fuori il mio nome sta diventando uno sport insopportabile”.
Claudio Fava, presidente della commissione regionale antimafia – “Non spetta alla politica individuare eventuali profili penali, ma certamente l’inchiesta che ha colpito il management dell’Ast non può essere derubricata a questione che riguardi solo la Procura. Davanti alle circostanziate accuse di una gestione privatistica ed economicamente dissennata di un asset fondamentale per la Sicilia, di fronte allo scempio morale di un’azienda utilizzata come bancomat per assunzioni e clientele, ci chiediamo quale attività di controllo sia stata messa in campo dagli assessorati competenti in questi anni. E pretendiamo di sapere se il governo della regione stia monitorando l’azione delle altre società partecipate per scongiurare casi analoghi e per abolire definitivamente l’utilizzo criminogeno delle agenzie interinali al posto di procedure concorsuali pubbliche”.
Nuccio Di Paola, capogruppo del M5S all’Ars – “Il ciclone giudiziario che si è abbattuto sull’Ast era ampiamente prevedibile. A più riprese i deputati regionali del gruppo M5S avevano denunciato, con tanto di atti parlamentari, note all’assessorato e audizioni le anomalie che hanno contrassegnato la vita di questa partecipata con bilanci sempre in rosso, nonostante i grossi contributi di ‘mamma’ Regione. Preoccupano, e non poco, le voci di un presunto coinvolgimento della politica in questa incresciosa vicenda. In questo senso auspichiamo che venga fatta chiarezza al più presto dagli organi inquirenti”.
Luigi Sunseri, deputato M5S all’Ars – “L’Ast, in questi anni si è comportata come una società pubblica quando pretendeva i contributi e come una ditta privata quando doveva assumere figure professionali. Ho sempre segnalato il ricorso abusivo alla somministrazione di lavoro, comune anche ad altre società regionali, in quanto le assunzioni sono state influenzate più da logiche di natura politica che dalle effettive necessità dell’azienda stessa. Ricordo che a fine 2018, AST su un totale di 40 autisti assunti, 10 di loro provenivano dal Comune di Marineo, lo stesso del direttore generale”.
Giancarlo Cancelleri, sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture – “L’ennesimo scandalo, l’ennesima vergogna! Ancora una volta dal governo Musumeci arrivano solo brutte notizie. Questa volta è il turno dell’Ast che, messa a soqquadro da un’indagine per corruzione e truffa, racconta l’ennesima pagina nera di un governo regionale sempre più inadeguato ad amministrare la nostra isola. È vergognoso leggere di dubbi coinvolgimenti della politica regionale su questioni che riguardano una partecipata che dovrebbe offrire servizi ai siciliani e invece fa acqua da tutte le parti”.
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