Mafia a Palermo, 19 condanne al clan degli ‘scappati’: 16 anni a Tommaso Inzerillo

Il Gup del tribunale di Palermo, Elisabetta Stampacchia, ha inflitto 19 condanne ai boss di Cosa nostra e ai loro gregari appartenenti al clan cosiddetto degli “scappati”, chiamati così perché dovettero fuggire da Palermo nel corso della guerra di mafia con i “corleonesi” e cercare protezione negli Stati Uniti.

Si tratta di membri delle famiglia Inzerillo, Spatola, Buscemi. Il Gup ha accolto le tesi dell’aggiunto Salvatore De Luca, che ha rappresentato l’accusa insieme ai pm Pierangelo Padova, Dario Scaletta, Giovanni Antoci e Amelia Luise, quest’ultima è da poco alla Procura europea.

LE CONDANNE

La pena più alta, 16 anni, è stata inflitta a Tommaso Inzerillo; 11 anni e 4 mesi al cugino Francesco. Il nipote del boss Salvatore Inzerillo, Alessandro Mannino, è stato condannato a 12 anni e 4 mesi; 12 anni al genero di Tommaso Inzerillo, Giuseppe Spatola.

E ancora: 14 anni a Giovanni Buscemi; 11 anni e 8 mesi a Giuseppe Sansone; 11 anni e 6 mesi a Benedetto Gabriele Militello; 11 anni e 4 mesi ad Antonino Fanara; 10 anni e 8 mesi ciscuno a Santo Cipriano, Antonio Di Maggio e Giuseppe Lo Cascio.

Infine, Paolina Argano (1 anno e 6 mesi); Alfredo Bonanno (2 anni e 4 mesi); Veronica Cascavilla (2 anni e 4 mesi); Salvatore Lapi (2 anni e 2 mes)i; Tommaso La Rosa (3 anni); Alessandra Mannino (2 anni e 2 mesi; Rosalia Purpura (2 anni e 2 mesi).

LE ASSOLUZIONI

L’assoluzione è stata decisa per tre imputati di reati minori: Maurizio Ferdico, Antonino Intravaia e Fabio Orlando.

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