Mafia, confisca definitiva per l’imprenditore Di Giovanni: sottratti beni per 100 milioni

Sottratti beni a un imprenditore originario di Monreale, Calcedonio Di Giovanni (81 anni), per un valore di circa 100 milioni di euro. Così la Corte di Cassazione pone fine al procedimento di prevenzione avviato nel 2014.

L’uomo, che farebbe parte della criminalità organizzata, curava i suoi interessi economici nella provincia di Trapani. L’imprenditore palermitano avrebbe curato interessi della mafia attraverso frodi che permettevano l’accesso a finanziamenti pubblici nazionali e comunitari. Inoltre avrebbe coinvolto nei propri progetti individui vicini ad un latitante mafioso.

Sequestrati quindi appartamenti, terreni, conti correnti bancari e aziende. Come, ad esempio, un albergo nel quale, in passato, risultano essere stati ospitati boss mafiosi come  il capo mandamento di Mazara del Vallo. Tra i beni in confisca definitiva anche alcune società con sede a San Marino e Londra, coinvolte in complesse operazioni finanziarie collegate a grosse transazioni commerciali internazionali.

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