Mafia, imprenditore vicino ai clan: confiscati 187 immobili per circa 12 milioni
La Dia di Caltanissetta ha proceduto alla confisca di beni per circa 12 milioni di euro all’imprenditore edile Paolo Farinella, 76 anni, nato a Gangi (Palermo). L’uomo è ritenuto interlocutore privilegiato di personaggi di spicco di Cosa nostra nei territori di Caltanissetta, Palermo e Trapani.
Nel decreto di confisca, emesso dalla Corte d’Appello di Caltanissetta, rientrano 169 beni immobili a Caltanissetta e 18 a Gangi. Il provvedimento fa seguito a indagini condotte nell’ambito dell’operazione ‘Flour’ del 2009.
Tra i beni confiscati c’è anche un terreno, in contrada Mimiani di Caltanissetta, di circa 300 ettari, con annessa azienda agraria che, secondo l’accusa, in passato sarebbe stato utilizzato come riserva di caccia da noti esponenti di Cosa nostra siciliana, come Bernardo Provenzano e Giovanni Brusca durante la loro latitanza.
Secondo la Dia, dopo la morte del cugino Cataldo Farinella, “Paolo gli subentrava, di fatto, nella gestione delle imprese mantenendo sostanzialmente rapporti con esponenti di rilievo della organizzazione mafiosa nissena, palermitana e del trapanese”.
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