Mafia, omicidio Passafiume: dopo 28 anni a giudizio il presunto assassino
Dopo 28 anni rinviato a giudizio Filippo Sciara, il presunto assassino dell’imprenditore Diego Passafiume. Lo ha deciso il Gup di Palermo che ha anche ammesso le parti civili: figli, moglie, fratelli della vittima, il Comune di Cianciana e l’associazione “Cittadini contro le mafie e la corruzione”.
Passafiume (che si occupava di movimento terra) fu ucciso a Cianciana (Agrigento) il 22 agosto 1993, il giorno del suo anniversario di matrimonio, mentre si recava a casa del cognato in compagnia della moglie, della suocera, dei due figli e della nipote. Affiancato da un’auto con a bordo quattro uomini, fu freddato con un fucile da caccia. Nell’agguato rimasero lievemente ferite anche la suocera e la nipote.
L’imprenditore non si era voluto piegare alle imposizioni di Giovanni Pollari (poi deceduto), definito da diversi collaboratori di giustizia come un mafioso molto pericoloso, che nell’esecuzione degli omicidi si avvaleva della famiglia di Ribera e di Siculiana. “Passafiume – dice Giuseppe Ciminnisi, dell’associazione ‘I Cittadini contro le mafie e la corruzione’ – non era un ‘amico’ dei mafiosi locali, ma uomo che amava la sua famiglia, il suo lavoro, e che con coraggio non ha accettato le imposizioni di uomini arroganti e spregiudicati. Il suo sacrificio non deve essere dimenticato”. A rappresentare l’associazione alla prima udienza, fissata per il 25 marzo avanti alla Corte d’assise di Agrigento, sarà l’avvocato Danilo Giracello.
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