Operazione ‘Bivio’, il ‘welfare’ dei boss e il pericolo delle infiltrazioni” /LE REAZIONI
“Una sorta di welfare mafioso alla gente che aveva bisogno di avere assistenza”. Così il generale Arturo Guarino, comandante provinciale dei carabinieri di Palermo, definisce l’organizzazione messa in piedi dai boss e anch’essa finita nel mirino dell’operazione “Bivio” (QUI i dettagli): “Un welfare che non porta nulla di buono”.
Il comandante sottolinea come tale forma di “aiuto” sia scattata nella prima fase del lockdown con sussidi di tipo alimentare: “Anche in questa occasione i carabinieri hanno dimostrato un’attività pervasiva del controllo del territorio che passava tramite le estorsioni, il pizzo la necessità di ottenere i soldi dal territorio. Dobbiamo ringraziare cinque imprenditori che si sono opposti al pizzo e che volontariamente si sono rivolti ai carabinieri per denunciare”.
Luciana Lamorgese, ministro dell’Interno: “L’operazione rappresenta un altro duro colpo a Cosa Nostra ed alle sue attività estorsive e di infiltrazione della economia locale. Emerge il tentativo dei sodalizi mafiosi di approfittare della attuale difficile situazione economica per imporre il loro welfare di prossimità e rafforzare così il consenso sociale. Il bisogno per le famiglie e la assenza di liquidità per le imprese in tempo di Covid-19 rappresentano l’occasione per le organizzazioni criminali per accreditarsi con la popolazione ed esercitare il potere mafioso. Per questo, la magistratura e le forze di polizia stanno svolgendo una attenta attività investigativa e di prevenzione anche grazie alla coraggiosa e preziosa collaborazione di imprenditori che denunciano le pressioni criminali, dimostrando forza e determinazione nel reagire in territori difficili. Lo Stato è sempre vicino alle forze economiche sane”.
Leoluca Orlando, sindaco di Palermo: “L’operazione conferma l’importanza di impedire che il crimine organizzato possa sfruttare a proprio vantaggio la grave situazione di disagio economico causata dal Covid. Ancora una volta è urgente che lo Stato mostri la sua presenza al fianco di cittadini e imprenditori per evitare che i capitali mafiosi diventino strumento per supplire alla carenza di aiuti alle famiglie e alle imprese. Ai carabinieri, alla Magistratura e a coloro che hanno collaborato va la gratitudine per avere smantellato una organizzazione la cui pericolosità è accresciuta proprio dal volersi presentare come paladina di diritti e garante di servizi”.
Patrizia Di Dio, presidente Confcommercio Palermo: “L’emergenza provocata dal Covid, unita alla lentezza, alla inadeguatezza e all’approssimazione delle misure di sostegno dei Governi nazionale e regionale, sono il terreno ideale per la criminalità mafiosa che prova a sostituirsi allo Stato “offrendo” aiuti agli imprenditori in difficoltà. Nessuno più di noi conosce la gravità della situazione che non è più un “rischio” ma dura e atroce “realtà”. Le esigenze di contenimento del contagio vanno contemperate con la imprescindibile necessità della sopravvivenza delle aziende. Il nostro grazie va alle forze dell’ordine ma non è più sufficiente che lo Stato intervenga con gli arresti, occorre che la politica dia risposte chiare e immediate sulla sostenibilità economica delle aziende e delle loro famiglie. Il problema è gravissimo e le carte dell’inchiesta “Bivio” sono l’ulteriore conferma che c’è bisogno di una visione strategica di insieme che ancora ora, dopo un anno di emergenza sanitaria, non abbiamo visto”.
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IL VIDEO DELL’OPERAZIONE BIVIO
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