Maturità 2019, la prima prova: tra le tracce Leonardo Sciascia e Carlo Alberto Dalla Chiesa

È scattata stamattina, alle 8.30, la prima prova dell’esame di maturità per 47.700 siciliani, secondo le nuove modalità approvate dal Ministero dell’Istruzione.

Sono state diffuse le tracce, tra cui troviamo un passo del Giorno della Civetta, il libro di Leonardo Sciascia, terminato nel 1960 e pubblicato l’anno dopo da Einaudi.

L’opera dello scrittore siciliano trae spunto da un episodio reale di cronaca: l’omicidio del sindacalista Accursio Miraglia per mano della mafia, avvenuto a Sciacca nel 1947. “L’ispirazione a fatti reali e di cronaca è un elemento tipico della scrittura di Sciascia – si legge sul sito dell’Ansa – Sciascia, da sempre interessato alla situazione socio-economica della sua terra d’origine, era da tempo impegnato nella denuncia della mafia, che imperversava ignorata e impunita su tutto il territorio. Lo scrittore decise così di servirsi del genere romanzo giallo – cui spesso ritornerà per le sue opere successive – per poter esprimere il suo risentimento e trasporre in una cornice letteraria la cronaca di un fatto realmente avvenuto”.

Poi, per quanto concerne i temi di attualità, si è chiesto agli studenti di riflettere anche sulla figura di Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso a Palermo dalla mafia nel 1982.

Le altre tracce: Il porto sepolto di Giuseppe Ungaretti; Corrado Stajano e Eredità del Novecento; Istruzione per l’uso del futuro partendo da un testo di Tomaso Montanari; Gino Bartali e il suo eroismo per salvare gli ebrei dalle deportazioni naziste.

IL COMMENTO DI RITA DALLA CHIESA – “Sono molto orgogliosa e credo sia un bellissimo segnale non solo per i ragazzi, ma per tutti”. Così all’Adnkronos Rita Dalla Chiesa, commentando la traccia d’esame che ha come protagonista suo padre. “È orgoglio puro – ha aggiunto – ed è un bel segnale anche per tutto il lavoro che stanno facendo gli insegnanti nelle scuole, in particolare in Sicilia, su mio padre ed il suo lavoro. Oggi i ragazzi sanno chi è, ne parlano a scuola ed in famiglia: è un pezzo di storia d’Italia, è il mio cuore. Ribadisco, sono veramente orgogliosa di questa scelta”. “Non vedo l’ora di dirlo al mio nipotino di 11 anni che sa tutto – ha concluso la conduttrice – sono veramente felice, è davvero un bel segnale per i ragazzi”.

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