Maxi truffa alle assicurazioni: 16 misure cautelari tra Palermo e Villabate
Sono 16 le misure cautelari eseguite dai carabinieri di Misilmeri e della Squadra Mobile di Palermo nell’ambito di un’operazione (denominata “Dirty Cars“) e un’indagine che ha portato alla scoperta di una maxitruffa alle assicurazioni realizzata tra Palermo e Villabate che andava avanti dal 2017: si simulava il furto delle auto a Napoli per farle rinvenire a Palermo e provincia.
I soggetti sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al furto, riciclaggio di auto di lusso e truffe in danno delle assicurazioni. Coinvolti anche un poliziotto e un carabiniere. Le auto oggetto della truffa sarebbero state 40, per un giro d’affari di circa un milione di euro. Al vertice ci sarebbero Antonino, Gaetano e Carmelo Cangemi, che facevano base nel parcheggio di un hotel al Foro Italico a Palermo (che tra l’altro era anche al centro di un’altra inchiesta: i Cangemi avrebbero occupato l’area chiedendo il pagamento per la sosta dei veicoli).
A far scattare le indagini sono state le segnalazioni di un profilo Facebook denominato “il cornuto di Palermo”. La truffa veniva messa in atto con varie auto di lusso: gli indagati usavano vari modelli (Ferrari, Porsche, Range Rover e Audi), le intestavano a prestanome, le assicuravano con anche il sistema satellitare e poi ne simulavano il furto (regolarmente denunciato) per ottenere il risarcimento. Una volta intascato il premio, ne simulavano il ritrovamento. Le auto venivano poi reimmatricolate con targhe e nuovi documenti di circolazione per rivenderle attraverso concessionarie compiacenti.
Gli indagati nell’indagine “Dirty Cars” sono: Antonino Cangemi, 25 anni, Carmelo Cangemi, 30 anni, Gaetano Cangemi, 31 anni, Matteo Cavallaro, Villabate, 56 anni, Marzia Dallari, 27 anni, Ivan De Luca, 35 anni, Luca Ferrara, 46 anni, Giuseppe Ippolito, 34 anni, Fabrizio La Mantia, 42 anni, Marco Litrico, 23 anni, Giuseppe Lo Casto, 55 anni, Gaetano Pitarresi, detto Samuele, 34 anni, Concetta Presti, 52 anni, Paolo Rovetto, 26 anni, Antonino Sardina, 59 anni, Antonino Scalavino, 42 anni. Tre dei sedici indagati sono finiti agli arresti domiciliari; 7 sono stati sottoposti ad obbligo di dimora e 6 ad obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
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