Maxi truffa da 30 milioni di euro sui certificati energetici green: 22 misure cautelari

C’è anche la Sicilia nelle indagini della Guardia di Finanza per la maxi truffa dei certificati green di un’associazione specializzata nel settore dell’energia. Ventidue in tutto le misure cautelari eseguite.

Per 13 degli indagati è stata disposta l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, 3 soggetti sono destinatari della misura cautelare degli arresti domiciliari e 6 avranno l’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria.

L’inchiesta è stata avviata nel 2018 e riguarda i cosiddetti “certificati bianchi”, che possono anche essere acquistati tramite altri operatori del settore, le cosiddette Energy Service Company (E.S.Co.), società che scelgono volontariamente di realizzare progetti di riduzione dei consumi negli usi finali di energia.

Le società italiane, aventi qualifica di E.S.Co., presentavano documentazione comprovante la realizzazione di progetti relativi a lavori di efficientamento energetico rivelatisi fittizi, sotto esame ce ne sono oltre 1000 progetti, e 508 sono risultati fittizi. Nonostante ciò, le E.S.Co. ottenevano comunque i “certificati bianchi”, circa 300mila, che venivano venduti.

Così facendo, i responsabili procedevano a trasferire parte del denaro ottenuto in Italia e all’estero (Lituania, Inghilterra, Romania e Bulgaria) e poi si procedeva con prelievi sistematici, presso bancomat e sportelli bancari, anche acquistando oro e oggetti preziosi. In tal modo sarebbero stati riciclati oltre 13 milioni di euro. Il profitto della truffa, nella fase d’indagine attualmente in corso, è stato quantificato in circa 30 milioni di euro.

Non solo l’Isola nell’indagine degli oltre 300 che hanno agito anche in Piemonte (province di Torino, Alessandria, Cuneo e Verbania), Lombardia (provincia di Milano), Liguria (provincia di Savona), Veneto (provincia di Vicenza), Emilia-Romagna (province di Bologna, Modena e Rimini) e Calabria (provincia di Crotone).

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