Messina, la Dia confisca il patrimonio dell’imprenditore Pietro Nicola Mazzagatti

Confisca di beni nei confronti di Pietro Nicola Mazzagatti, di Santa Lucia del Mela (Me), ritenuto appartenente al clan mafioso di Barcellona Pozzo di Gotto. La Dia ha confiscato 4 imprese, 14 immobili, 19 terreni, rapporti finanziari, anche intestati a terzi. Il patrimonio confiscato ammonta a 32 milioni di euro.

Mazzagatti, detenuto nel carcere di Viterbo con il regime del 41 bis, è un imprenditore che, grazie ai suoi legami, è riuscito ad acquisire il monopolio delle attività di ristorazione e di catering a Santa Lucia del Mela. La sua attività criminale ha avuto inizio negli anni ’90. A conclusione dell’inchiesta, denominata “Sistema”, è stato condannato per estorsione aggravata dal metodo mafioso alla società CO.GE.MAR. s.r.l. di Barcellona Pozzo di Gotto, costretta a pagare il “pizzo” per i lavori di consolidamento eseguiti a Gualtieri Sicaminò.

Mazzagatti è stato condannato inoltre per la tentata estorsione a un cittadino iraniano, titolare di un’attività commerciale di tappeti persiani e di una struttura adibita a sala ricevimenti a San Pier Niceto (Me). È sotto processo per due omicidi: quello di Fortunato Ficarra, ucciso nel luglio del 1998 in un bar e quello di Domenico Tramontana, boss della zona di Terme Vigliatore ucciso nel 2001 a Barcellona Pozzo di Gotto. Per i due delitti a luglio il pm ne ha chiesto la condanna all’ergastolo.

Grazie ai capitali mafiosi avrebbe realizzato la sala ricevimenti “Villa Mont Valerie”, e il bar “Valerie Coffee and Pastry” a Milazzo. Il provvedimento è stato eseguito dalla Dia di Messina su proposta del direttore Giuseppe Governale e del procuratore Maurizio De Lucia.

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