Messina, vendevano gasolio agricolo di “contrabbando”: quattro misure cautelari
Ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 4 persone, 20 perquisizioni, 2 milioni e mezzo sequestrati: sono i numeri dell’inchiesta su un’associazione a delinquere che gestiva contrabbando di prodotti petroliferi. L’indagine è coordinata dalla Procura guidata da Maurizio De Lucia.
Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria delle Fiamme Gialle e il personale della Dogana hanno scoperto che il gasolio agricolo, formalmente destinato agli agricoltori, quindi gravato da un’imposta minore, di fatto arrivava a terzi, prevalentemente autotrasportatori, che, invece, non avevano alcun diritto all’imposta agevolata. Si parla di 5 milioni di litri di gasolio venduti con uno sconto sull’accisa del 78%.
Al centro dell’inchiesta c’è un uomo di 56 anni, amministratore di fatto di una società che commerciava in prodotti petroliferi, con sede amministrativa a Francavilla di Sicilia: l’uomo è stato posto ai domiciliari e già dichiarato fallito per una vecchia impresa nel settore del commercio di carburanti. L’imprenditore aveva messo a capo della new company un prestanome a cui è stata oggi notificata la misura interdittiva dell’esercizio degli uffici direttivi di persone giuridiche ed imprese.
Braccio operativo dell’organizzazione era un catanese di 44 anni, responsabile dell’approvvigionamento del gasolio presso i depositi fiscali e della predisposizione della documentazione falsa allegata ai trasporti: anche lui è finito ai domiciliari. Dell’associazione criminale faceva parte anche un barcellonese di 44 anni, titolare di una ditta di commercio al dettaglio di carburanti con sede a Novara di Sicilia, che aveva il ruolo di procacciatore d’affari e doveva individuare gli acquirenti. Nei suoi confronti è stata emessa la misura interdittiva dell’esercizio degli uffici direttivi di persone giuridiche ed imprese.
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