Micciché scuote i vertici di Forza Italia: “Tajani inadeguato. Senza la Sicilia…”

Parla Gianfranco Micciché. Il coordinatore regionale di Forza Italia in Sicilia scuote duramente i vertici nazionali del partito per la gestione delle nomine dei sottosegretari e sottolinea invece l’importanza e il “peso” della Sicilia nell’economia del consenso elettorale per gli azzurri.

Intervistato da “Buttanissima“, avverte: “Non c’è dubbio che a questo punto la questione si complica. E’ evidente che noi ci riteniamo un partito autonomo rispetto al resto d’Italia: da un lato perché siamo un’Isola, dall’altro perché abbiamo il 17%, come nessun altro. Eppure a gestire tutto ci sono Tajani, la Bernini e la Ronzulli: cioè Roma, Bologna e Milano”.

Micciché critica apertamente la leadership di Tajani: “Berlusconi ha nominato Tajani coordinatore nazionale del partito. Ma lui, due ore dopo, ha ritenuto di fare il coordinatore nazionale della sua corrente. Dimenticandosi di prendere in considerazione la Sicilia, l’unica regione dove FI fa segnare risultati in doppia cifra. Per essere leader, devi essere leader di tutti. Altrimenti sei solo un capocorrente. Tajani ha mostrato tutta la sua inadeguatezza”.

E ribadisce: “I cinque-sei sottosegretari che ha selezionato fanno parte della sua cricca. Mulé di Caltanissetta? Provo una grande stima nei confronti di Mulè e sono certo che farà bene il suo lavoro. Ma non vive più in Sicilia da una trentina d’anni. Le mie proposte? La senatrice Giammanco. Quando ho fatto il suo nome, mi sono detto stupito per il fatto che non me l’avessero proposto loro… Li ho provocati un po’, ma ribadisco un concetto: Forza Italia a livello nazionale vale fra il 6 e il 7%. Senza di noi, non arriverebbero al 5. Con l’attuale legge elettorale, rischierebbero di non prendere nemmeno un deputato”.

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